Milano Chi ieri pomeriggio se l'è trovato davanti alla stazione ferroviaria di Busto Arsizio, nel Varesotto, non ha potuto che pensare al peggio e farsi prendere dal panico con conseguente fuggi fuggi collettivo. Anfibi ai piedi, una mimetica addosso, lo sguardo annebbiato, tra le mani una piccola spada giapponese e una pistola (questa però a salve) quindi, seppur invisibile agli altri, stretto saldo in tasca un martello, Promise Ebhabha, nigeriano 19enne, non era certo l'immagine della serenità. E così combinato tutto poteva rammentare o far ipotizzare fuorché un evento positivo. Tant'è che nell'immaginario collettivo la sua spada katana è diventata subito un machete, esattamente come quello di cui si era armato nel maggio di cinque anni fa Adam Mada Kabobo, il ghanese che con quell'arma a Milano, uccise tre passanti in zona Niguarda. Senza contare che, dopo appena un anno, un algerino armato di machete, aveva terrorizzato la stazione Centrale per poi farsi arrestare dalla Polfer, mentre solo due settimane fa, sempre a Milano, la polizia ha fermato un italiano che per strada impugnava una sciabola di 85 centimetri e non sembrava sentirsi troppo bene.
Promise, nella sua tenuta «da guerriglia armata» e maneggiando tutta quella pericolosa ferraglia, ieri si è messo a gridare frasi incomprensibili nei confronti dei viaggiatori in attesa dei convogli. Aveva avuto una nottata molto movimentata il nigeriano, reduce com'era da un furto a Varese, in un negozio di articoli militari. Refurtiva che aveva poi pensato di mettere ben in evidenza indossando e impugnando divise e armi per mostrarsi tra la folla. Che dire? Dopo la sceneggiata l'africano è scappato, ma è stato ritrovato dalle forze dell'ordine. Va detto che anche i carabinieri della compagnia locale e i poliziotti giunti in forze da Gallarate, se la sono vista brutta davanti a quell'uomo di colore dall'aspetto battagliero, armato ed evidentemente non nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali, ma sono stati proprio loro, i militari dell'Arma con l'aiuto degli agenti a bloccare l'esagitato e a disarmarlo prima di mettergli le manette.
Vediamo come l'immigrato è arrivato in Lombardia. In Italia dal 2016 dopo essere sbarcato con una delle tante navi della speranza in Sicilia, a Ragusa, Promise Ebhabha non è mai stato ospite di una struttura per migranti ma ha un foglio di soggiorno provvisorio per motivi umanitari con scadenza nel novembre di quest'anno. In 24 mesi trascorsi nel nostro paese il nigeriano si è fatto conoscere per furti e reati simili un po' in tutta l'Italia settentrionale: a Torino, a Chivasso, nella bergamasca Treviglio.
Per assistere a un reato simile a quello commesso ieri, però, bisogna tornare indietro di un anno, al 27 marzo 2017. Quando a bordo di un treno che viaggiava nel Pistoiese Ebhabha (che risulta residente a Vicenza) insieme a un connazionale di 27 anni che abita in Toscana, aveva iniziato un'accesa discussione per motivi pare assai banali con un marocchino 28enne, residente in provincia di Lucca.
Discussione proseguita anche alla stazione di Pistoia, dove i tre erano scesi. Dalle parole ai fatti, e Promise Ebhabha aveva afferrato un martelletto frangivetro, colpendo il marocchino. A sedare la rissa e a denunciare gli stranieri furono allora i carabinieri di Pistoia.
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