Adesso Marco Travaglio tesse le lodi di Matteo Renzi. Ecco, il direttore de il Fatto Quotidiano non è certo diventato renziano – dopo anni passati a dargli contro duramente –, ma plaude convintamente all'apertura al Movimento 5 Stelle da parte dell'ex segretario del Partito Democratico. È stato infatti l'attuale senatore dem tra i primissimi a proporre con forza l'alleanza giallo-rossa, dando il "la" all'inciucio
Sulle colonne del suo giornale, all'interno del suo stesso editoriale di questo lunedì, Travaglio scrive: "Renzi, di cui siamo tutti fuorché dei fan, è stato il più lesto a drizzare le antenne e a tradurre il nuovo senso comune in una proposta che, grazie al ricatto sui gruppi parlamentari di sua stretta fiducia (anzi, nomina), ha spostato il Pd dall'opzione elezioni all'opzione governo giallo-rosa".
Dunque, il giornalista fotografa così il ruolo in questa delicata fase di Beppe Grillo, fondatore e garante del M5s: "Grillo, che da dodici anni tentava di aprire un dialogo anche sgangherato con il centrosinistra e ne veniva regolarmente respinto, ha riscoperto la voglia di fare politica, accompagnando per mano la sua Armata Brancaleone, sbalestrata da mesi di buone leggi e cattive performance elettorali".
Dopo Renzi e Grillo, ecco il giudizio sul leader della Lega Matteo Salvini: "A un certo punto, ubriaco di voti inutili (quelli delle Europee), di sondaggi, di like e di yesman, ha iniziato ad ascoltare soltanto se stesso, e si è dannato.
Ha aperto una crisi in pieno agosto che nessuno ha capito, nemmeno tra i suoi, anche perché lui non l'ha mai spiegata. Ed è finito come la rana della fiaba antica, quella che si gonfia, si gonfia, si gonfia fino a scoppiare da sola".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.