Sono trascorsi appena cinque anni dall’inaugurazione del Tribunale di Napoli Nord, diventato in poco tempo il quarto Palazzo di giustizia d’Italia per bacino d’utenza e carichi di lavoro, soprattutto procedimenti a carico della cosiddetta Terra dei fuochi. Una mole di procedimenti giudiziari enorme, che non essendo supportata da personale sufficiente, sia magistrati sia addetti alle cancellerie, ha prodotto un corto circuito preoccupante.
I segnali d’allarme lanciati a più riprese dal presidente del Tribunale di Napoli Nord, Elisabetta Garzo, e dal Procuratore della Repubblica, Francesco Greco, non hanno sortito gli effetti sperati, tanto che, data la criticità assoluta, si è mosso anche l’ex sottosegretario alla Giustizia di Forza Italia, Pasquale Giuliano. Il senatore uscente locale ha sollecitato il consigliere del Csm, Antonio Lepre, impegnato nella risoluzione dei problemi di altri tribunali del sud in crisi, come quelli di Bari, Vibo Valentia e Termini Imerese. Lepre ha chiesto la convocazione di un plenum straordinario del Consiglio superiore della magistratura e “l’istituzione di una commissione ad hoc per affrontare e mappare, con priorità assoluta, la situazione di criticità in cui versano molti uffici giudiziari”.
Il Tribunale di Napoli Nord, aperto al pubblico nel settembre del 2013, unica nuova struttura nata dalla riforma della geografia giudiziaria, è, oggi, con i suoi numeri, uno dei più importanti tribunali italiani. È anche l’unico in Italia a non avere il nome della città che lo ospita, perché quando fu istituito non si sapeva ancora dove sarebbe sorto. Il Palazzo di giustizia è ospitato nella prestigiosa e storica struttura del Castello Aragonese di Aversa, in provincia di Caserta. Il circondario comprende 38 Comuni, tra il Napoletano e il Casertano, città popolose e industrializzate. A Napoli Nord sono finiti tutti i procedimenti relativi alla Terra dei fuochi, faldoni e faldoni che si accumulano sulle scrivanie, rallentando i processi. Le aule sono piccole, la connessione internet salta continuamente e il poco personale a disposizione lavora tra mille difficoltà.
L’intero territorio, inoltre, è ad alta concentrazione criminale e la procura di Napoli Nord si è trovata a gestire, oltre al carico della Terra dei fuochi, una miriade di procedimenti che vanno dai reati di microcriminalità a quelli più complessi di camorra. “Nel 2016 e nel 2017 – ha dichiarato il presidente del Tribunale di Napoli Nord, Garzo – chiesi al guardasigilli Andrea Orlando un potenziamento del personale amministrativo, ma non c’è mai stata risposta.
Ho parlato con il nuovo ministro Alfonso Bonafede qualche giorno fa, mi ha promesso che interverrà; qui abbiamo bisogno di persone, di amministrativi. Spero agisca in fretta. La guerra contro i reati ambientali e la criminalità organizzata passa soprattutto attraverso le indagini e i processi, ma c’è necessità di braccia, oltre che di menti”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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