Il triste destino di Ncd finisce in balia di Verdini

Dopo il "requiem" di Cicchitto tra i centristi si rafforza la linea di Ala: rinnegare il centrodestra e sciogliersi nella sinistra renziana. Augello: ognuno per la sua strada

Il triste destino di Ncd finisce in balia di Verdini

Roma - «La triste fine di Ncd secondo Cicchitto: sposarsi con Denis Verdini prima di morire, insieme tra le braccia di Matteo Renzi». Renato Brunetta nel suo Mattinale fotografa così l'innamoramento dei due parlamentari eletti con il Pdl per il premier e la loro parabola di avvicinamento verso Via del Nazareno. Ma al di là del vaticinio e dell'ideale unione di eros e thanatos, c'è un elemento politico che sta emergendo: il prevalere nell'area del «soccorso azzurro» - Ncd e Ala - della linea verdiniana. In sostanza: basta centrodestra, confluenza nel progetto renziano senza «se» e senza «ma».

C'è un titolo del sito L'Occidentale , vicino a Gaetano Quagliariello, che sintetizza ciò che sta accadendo. «Verdini dà la linea ai centristi». «È stato lui il primo a lanciare l'idea di una lista “moderati per Renzi”, tagliando di netto il cordone ideale con la destra» si legge. «Cicchitto fornisce motivazioni politiche e culturali: una per tutte, che Renzi avrebbe “ucciso i comunisti”». Lo storico dirigente del Psi prima e di Forza Italia poi, in realtà cerca di stemperare i toni del suo affondo. «Nessun omicidio, nessun suicidio, ma l'auspicio di un nuovo ruolo per Ncd sul terreno di una più larga aggregazione politica». Fatto sta che la sua scelta di campo provoca profondi scossoni.

«Non mi sorprendono le parole di Cicchitto sul fatto di far confluire Ncd nel Pd» dice Andrea Augello (Ncd) a Radio Cusano. «Ncd ha concluso la sua stagione di partner di un governo d'emergenza. Da questo momento in poi deve decidere cosa fare, Cicchitto vorrebbe confluire nel Pd, io sono per salutare tutti e fare altre scelte. Per me è già strano che un partito che si chiama Nuovo centrodestra confluisca in un partito di centrosinistra. Cicchitto può confondere Renzi con Blair. Per me non è negoziabile il fatto che non ci si possa alleare organicamente col Pd. Se nessuno smentisce Cicchitto, ognuno deve fare le sue scelte».

Augello sta lavorando alacremente a una riaggregazione del centrodestra attorno al nome di Alfio Marchini come candidato a Roma. Ha avuto contatti con esponenti di Forza Italia e dell'Udc. Attorno alla candidatura del costruttore romano potrebbe dunque costruire un nuovo progetto politico. Bisogna, però, capire le reali intenzioni di Giorgia Meloni che probabilmente venerdì dovrebbe sciogliere le riserve e decidere se scendere in campo nella Capitale. Di certo Forza Italia guarda con attenzione al processo in corso. «I segnali che arrivano da personalità come Quagliariello e Mauro indicano la volontà di ricostruire un'area di centro che guardi verso il centrodestra. Che ci sia qualcuno disposto a interrompere la grande corsa verso il carro del vincitore mi sembra un fattore positivo» dice Maurizio Gasparri. Specularmente c'è chi storce il naso anche dentro il Pd per la campagna di reclutamento renziana, come il governatore toscano Enrico Rossi.

«Caro Renzi, D'Anna, Verdini, Cicchitto, Bondi, Repetti e altri con le loro dichiarazioni stanno facendo al Pd più danni della grandine. Sarebbe sufficiente dire solo: no grazie. A milioni di italiani e di elettori Pd regaleresti un sorriso».

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