Trump scatenato a Londra già pensa al vertice con Putin

Il leader Usa: «Buon esito del vertice Nato merito mio» E su Mosca: «Sarò duro ma niente caccia alle streghe»

Trump scatenato a Londra già pensa al vertice con Putin

Rilassato, ostinato, pragmatico, combattivo, presuntuoso e a tratti anche prepotente con i giornalisti invisi, al punto da togliere la parola al corrispondente della Cnn per darla al collega di Fox news, «perché la Cnn dà fake news, meglio parlare con un network vero». Nel suo secondo e ultimo giorno in Inghilterra, prima di volare per un week-end di relax in Scozia, alla fine Donald Trump riesce a far apparire anche la traballante Theresa May, che fa gli onori di casa, una leader più forte («è fantastica, sta facendo un lavoro meraviglioso e le nostre relazioni sono super-speciali»). Lo dice dopo averla fatta tremare al mattino con un'intervista al Sun, in cui bocciava la sua linea sulla Brexit («l'ha fatta naufragare»), per poi definire anche quella una fake news.

Nelle montagne russe a cui ormai il capo della Casa Bianca è abituato a fare viaggiare leader amici e nemici, media e opinione pubblica, alla fine The Donald affronta tutte le spinose questioni internazionali nella conferenza stampa ai Chequers, appositamente fuori Londra per evitare gli oltre centomila inglesi che intanto sfilano contro di lui nella capitale. Parla a tutto tondo, e anche fuori dai denti, come nel suo stile. Colpendo i soliti leader sgraditi (Obama e Merkel) e lusingando invece il russo Putin. Torna sul tumultuoso vertice Nato appena concluso a Bruxelles e si prende il merito dei 34 miliardi in più che gli alleati si sono impegnati a spendere per la Difesa «da quando io sono presidente. È grazie a me». Su Cina e Russia: «Andare d'accordo è una buona cosa». E a proposito dell'atteso e temuto vertice di lunedì a Helsinki con il presidente russo, spiega che affronterà vari dossier: «Parleremo di Ucraina, Siria, altre parti del Medio Oriente e delle interferenze russe». Trump assicura che sarà «più duro di chiunque altro con Mosca», salvo poi precisare che «poter sviluppare una relazione con Putin sarebbe fantastico. Siamo stati danneggiati dalla caccia alle streghe truccata». Sugli esiti dell'incontro: «Non vado con grandi aspettative, ma potremmo uscire con una sorpresa». E «se raggiungeremo un accordo nel campo della non proliferazione nucleare sarà eccezionale».

Le bastonate peggiori le riserva ai nemici storici, Obama in primis, che accusa addirittura di aver avallato l'annessione della Crimea: «Putin non lo avrebbe fatto se fossi stato io il presidente». Poi torna a prendersela con la Germania di Angela Merkel per la dipendenza energetica da Mosca, rilanciando i dati già smentiti da Berlino («che io sappia la Germania prende il 60-70% di energia dalla Russia», ma Berlino sostiene sia il 23%) e definisce il gasdotto Nord Stream «un errore orribile».

Infine il capitolo immigrazione. «È una cosa molto negativa per la Ue. Vedete ciò che accade, gli attacchi terroristici che hanno colpito molti Paesi», dice Trump. A fargli da contraltare è la premier May, che ricorda «la storia importante di accoglienza» della Ue e del suo Paese «di persone in pericolo» e come «negli anni l'immigrazione abbia fatto bene al Regno Unito, alla sua società e all'economia». Salvo poi difendere la Brexit come soluzione per il controllo pieno delle frontiere, perché «ciò che è importante è avere regole per stabilire chi entra e chi no».

I due leader portano a casa un via libera informale agli accordi commerciali Regno Unito-Usa dopo l'uscita dall'Ue: «Abbiamo l'opportunità di triplicarli», spiega Trump. Addio alle scintille, dopo il tè con la regina, il relax in Scozia. Poi si vola da Putin.

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