Trump sfida gli avversari Il genero alla Casa Bianca da assistente personale

Jared Kushner, il marito di Ivanka, è adorato dal presidente eletto anche se è di sinistra

Trump sfida gli avversari Il genero alla Casa Bianca da assistente personale

Mentre dilaga la moda di cantanti e gente di spettacolo di rifiutarsi di partecipare ai festeggiamenti con cui si inaugurerà a Washington il quadriennio di Donald Trump alla Casa Bianca, ecco che dal cappello del nuovo presidente saltano fuori due conigli molto moderati e rassicuranti. Il primo è il nuovo Attorney General Jeff Session, un uomo compostissimo ed elegante, certamente un conservatore, ma ben noto per la sua considerazione verso i poveri e i reietti che lo ha reso popolare anche a sinistra.

Ieri davanti al Senato che lo esaminava ha ripetuto di essere contrario alla tortura e di considerare illegale sia la tortura del waterboarding, sia impedire ai musulmani l'accesso negli Usa. È un uomo ben vestito e specularmente opposto al nuovo presidente. Sarà lui a dettare la linea della giustizia americana dopo aver superato il tremendo esame cui lo sta sottoponendo il Senato (con lunghe pause e riprese) che agisce come una commissione d'esame che ammette o boccia ministri e diplomatici.

L'esame è in corso mentre scriviamo, il candidato è tranquillo e provvisto di solidi argomenti, si prevede facilmente il successo finale. L'ultima cantante che ha detto no alla partecipazione della festa che si svolgerà quando Trump andrà a ricevere le chiavi di casa da Obama, è la gallese Charlotte Church, diventata famosa ad undici anni nel 1990 e che canta in latino, italiano, inglese, gaelico e francese. Quando Trump le ha chiesto di partecipare, lei ha risposto: «Mi meraviglio della sua offerta signor presidente, perché dovrebbe sapere che io la considero un tiranno».

La moda continua con toni da caccia alle streghe che si riverbera anche sulle nostre televisioni, ma fa sempre meno effetto. L'altro coniglio uscito dal cappello che copre la famosa zazzera di Trump è suo genero Jared Kushner, un brillante ragazzone ebreo di 35 anni, marito di Ivanka e discretamente miliardario essendo figlio di un costruttore ebreo ortodosso e molto filoisraeliano, il quale gode della fama di uomo di sinistra e con l'abilità di saper rendere mansueto il suocero quando perde le staffe, com'è nel suo carattere.

Il suo ruolo sarà quello di assistente personale del Presidente. Non pagato, ma onnipotente. Trump adora questo genero forse più di sua figlia Ivanka. E in più, il giovane Kushner è senza dubbio un uomo compassionate cioè di sinistra, che ha finanziato in passato politici di sinistra e che è stato accolto come una benedizione dal sindaco di New York, DeBlasio, che ne ha grande stima: «Finalmente una persona ragionevole capace anche di influenzare un uomo di per sé poco ragionevole come Donald Trump». È stata dura, ma ce l'ha fatta.

Negli Stati Uniti esiste una legge contro il «nepotismo» per impedire che i rapporti familiari interferiscano con gli interessi dell'Unione. Ma non rappresenta una consuetudine troppo ferrea, tanto è vero che John Fitzgerald Kennedy nominò suo fratello Robert ministro della Giustizia. L'arrivo di questo genero giovane investito di grande fiducia provoca sia apprensione che rassicurazione.

Apprensione perché la carica di assistente personale del Presidente è stata creata per lui e dunque non ha tradizione, né confini precisi. Ma la rassicurazione prevale: è il giovane che modera l'uomo anziano e rappresenta un segnale per Israele con cui la famiglia Kushner ha un legame solido e antico.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica