Angela Merkel incassa l'assist di Romano Prodi. La cencelliera tedesca vuole un'Unione europea a due velocità. E per il Professore è il progetto giusto per fermare Donald Trump e Marine Le Pen. "Siamo di fronte ad un doppio attacco coordinato: dall'estero e dall'interno - spiega l'ex premier in una intervista a Repubblica - Trump e Le Pen sono i due volti dello stesso pericolo". Un colpo basso nel tentativo di difendere quella sua Unione europea che non solo ha fallito ma ha addirittura messo in ginocchio l'economia della maggior parte degli Stati membri.
Secondo la Merkel i leader europei potrebbero impegnarsi su un'Europa "a differenti velocità" già quando si incontreranno a Roma il prossimo 25 marzo per le celebrazioni del 60° anniversario del Trattato di Roma. Nell'intervista a Repubblica Prodi ha espresso il suo sostegno all'iniziativa della cancelliera tedesca per "formalizzare un'Europa a due velocità". "Sono due anni che lo ripeto, in mancanza di una condivisa politica europea, è l'unica strada percorribile - ha spiegato il Professore - la mossa della cancelliera è benvenuta anche perchè mi sembra che finalmente dia una prima risposta a Trump e a Le Pen". "Finalmente - ha aggiunto l'ex presidente della Commissione europea - la Germania sembra cominciare ad assumersi quel ruolo di leadership che non aveva mai voluto esercitare, va bene così".
Che l'Unione europea e l'euro siano un fallimento è sotto gli occhi di tutto. La crisi economica, l'emergenza immigrazione, l'allerta terrorismo sono sono alcuni dei problemi mai risolti da Bruxelles. Ma per Prodi il rischio è il populismo. Quello di Donald Trump e di Marine Le Pen, per intenderci. Per questo è pronto a sposare la nuova crociata della Merkel. A patto che non sia "un'Europa in cui i passeggeri della prima classe decidono chi deve stare in seconda" . "Sarà il caso che il governo italiano - avverte - si prepari bene perché il vertice di Roma, a marzo, escluda questa eventualità". L'ex premier considera Trump e Le Pen "due volti dello stesso pericolo". "Non capisco perché non si siano sposati", ha ironizzato.
A suo avviso, con l'arrivo del presidente americano, "l'America non è più un fratello maggiore" per i Paesi europei "ma un cugino dispettosi, e i fratelli europei adesso di trovano a dover reagire". Al mea culpa, invece, nemmeno un accenno.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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