Il vip watching - la «gratificante» attività di spiare i vip mentre sfoggiano la «riccanza» vacanziera - non è solo un fenomeno umanamente fantozziano, ma può riguardare anche i cani che col ragionier Ugo (appena convocato in cielo dal vero e unico Megadirettore Galattico) condividono ansie e frustrazioni. Si spiega così lo sguardo un po' così del bastardino che dal muretto del lungomare di Rimini osserva lo spettacolo in corso sulla spiaggia del Bagno 82, il più grande e accessoriato lido riservato a padroni benestanti dotati di cani, o meglio: a cani benestanti dotati di padroni.
Il bastardino intento al vip dog watching ci chiede, con sguardo languido, di entrare in questo peloso eden balneare, per poi riferire a lui e a tutti i suoi amici sfigati come vivano in spiaggia i cani della upper class.
Convinti dunque dal bastardino indigente attraversiamo il red carpet riservato alle balneari unità cinofile a pelo corto-medio-lungo e bussiamo alla reception-cuccia. Sono le 15 in punto: dopo qualche attimo ci viene incontro facendoci le feste (ma neanche tanto, visto che gli abbiamo interrotto la pennichella postprandiale) l'inventore di questa sorta di bau-llionaire per quadrupedi che possono permettersi suite esclusive con ombrellone, lettino, gelato, doccetta e perfino il pedalò (ribattezzato «pedadòg»).
Il nostro professionista, artefice di tutto questo bestiale ben di dio, si chiama Marco Agostini, 32 anni, gli ultimi 15 dei quali trascorsi a trasformare il suo amore per i cani in passione imprenditoriale.
«L'idea di un intero lido riservato ai cani è merito di Obelix», ci racconta Marco da dietro una scrivania su cui troneggia una sua foto con l'onorevole Michela Vittoria Brambilla che gli consegna un diploma di «benemerenza animale». Scusi Marco, ma chi è «Obelix»? «Il mio rottweiler che purtroppo è morto. Andare in spiaggia con lui non era cosa facile. Fu così che mi venne l'idea di riservare, all'interno del lido che gestivo, qualche ombrellone destinato ai padroni che avevano la mia stessa esigenza». Fu un successo? «Enorme. La richiesta cresceva e le postazioni canine aumentavano. Tanto che io e mio fratello gemello aprimmo anche un altro stabilimento completamente dedicato a questa nuova utenza. Ora molti miei colleghi hanno fiutato il business. Ma nessuno offre i servizi e le competenze che si trovano nel mio Bagno 82. Qui lavora perfino una educatrice con tanto di brevetto cinofilo».
Con Marco ci inoltriamo lungo la spiaggia divisa tra decine di «suite» recintate (con lettino, ombrellone e doccetta), aree di «pet-intrattenimento», dove i cani possono giocare o socializzare magari gustando insieme un «ice-dog»: il «nuovissimo gelato che integra in maniera sana e regolare l'alimentazione del cane». Le coppette costano 2,50 euro e vanno fortissimi soprattutto i gusti «manzo» e «pollo». «Il mio Willy ne va pazzo - racconta entusiasta la padrona di un bassotto -. Ho provato anche a fargli assaggiare i gusti ginseng e scaglie di cocco, ma non ha gradito...».
Ma un mese in questo paradiso quanto costa? «Con le suite recintate - assicura Marco - arriviamo massimo a 500 euro, la metà se si opta per l'ombrellone. In più siamo convenzionati con gli hotel Principe e Virginia, specializzati nell'accoglienza dei cani». Eppure c'è un cruccio che tormenta Marco: «I cani non possono fare il bagno. Ho raccolto 13 mila firme per abolire questa legge assurda. Primi firmatari della petizione sono stati l'onorevole Brambilla e il mio grande amico Valerio Merola (il mitico Merolone, ndr), anche lui amante dei cani».
La visita è finita; stringo la «zampa» a Marco, ed esco dallo stabilimento. Sul marciapiede ritrovo il povero bastardino.
Ha sbirciato per tutto il tempo, cercando di capire quel mondo a lui sconosciuto. Gli riferisco della suite, del gelato al ginseng, della doccetta, del pedadog.Lui ascolta perplesso. Poi abbaia. Ma pare che rida. Infine smette di scodinzolare e va via. Felice di essere com'è.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.