"Le nostre donne ce le stupriamo noi". È il solito Vauro, incapace di non scadere nel becere. Nemmeno davanti alle barbare violenze che hanno macchiato la notte di Capodanno. Un migliaio di immigrati assetati di sesso e pieni d'alcol fino al cervello hanno stuprato, molestato, aggredito e, infine, derubato centinaia di donne. L'ultimo bollettino è di quattrocento denunce, ma ce ne potrebbero essere delle altre. Anziché tacere, il vignettista ha subito preso la matita per difendere quell'orda di extracomunitari che nelle ultime ore sono giustamente finiti sotto processo mediatico.
"Europa. Dopo i fatti di Colonia uno scatto di orgoglio", scrive Vauro sopra a un energumeno con occhiali da sole scuri, camicia sbottonata e un crocifisso al collo. E quale sarebbe lo scatto d'orgoglio? "Le nostre donne - scrive il vignettista - ce le stupriamo noi". Parole e disegni di una violenza quelli pubblicati ieri mattina sul Fatto Quotidiano. Un ulteriore schiaffo a quelle donne che la notte di San Silvestro sono state immobilizzate dal branco straniero, palpeggiate nelle parti intime, umiliate davanti a tutti, derubate dei propri averi.
Vauro non ha avuto la decenza di tacere nemmeno davanti agli stupri. Non ci saremmo mai aspettati una condanna senza se e senza ma di questi arabi, che considerano la donna meno di zero, ma il silenzio sì.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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