La verità sulla casa svenduta da An emersa dall'inchiesta su Atlantis

La verità sulla casa svenduta da An emersa dall'inchiesta su Atlantis

È stata l'inchiesta sul re delle slot Francesco Corallo a inguaiare Gianfranco Fini, la compagna Elisabetta, il cognato Giancarlo e il suocero, Sergio. Deflagrata a dicembre del 2016, l'indagine ha scoperchiato un giro di denaro tra Corallo (nei guai per presunto riciclaggio di soldi sottratti alle imposte sui proventi del gioco online) e i Tullianos, serviti tra l'altro per comprare e ristrutturare la famigerata casa di Montecarlo.

A febbraio anche l'ex terza carica dello Stato si è ritrovato indagato per riciclaggio come la compagna e gli altri familiari, perché per la procura era proprio lui «la sola e vera ragione dei rapporti illeciti» tra l'imprenditore del gioco e la famiglia «acquisita» di Fini.

Che è andato due volte dai pm per essere interrogato, ad aprile e a novembre, negando responsabilità ma ammettendo prima di aver saputo che la casa era del cognato ma di averlo nascosto per non doversi dimettere come promesso, e poi di aver appreso che anche Elisabetta era di fatto proprietaria della casa (la cui ricca plusvalenza ottenuta rivendendola nel 2015 è stata infatti spartita tra i due fratelli), ma di aver taciuto temendo «ripercussioni laceranti» sulla sua vita familiare. Ora la procura di Roma ha chiesto al gip di mandare Fini e i Tullianos, insieme a Corallo, alla sbarra.

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