"Non votate i leader politici populisti". Il vescovo di Como, monsignor Oscar Cantoni, scende in campo elettorale e a Como, al "Te Deum" del 31 dicembre, fa infuriare la Lega Nord. Il prete, già in prima linea nell'accoglienza dei migranti, ha infatti affermato che non recarsi alle urne il 4 marzo è un "peccato di omissione". Ma poi ha rincarato la dose aggiungendo che andare a votare "i leader politici populisti" è forse un peccato ancora più grave.
"Nel prossimo mese di marzo saremo chiamati alle urne. Siamo in un periodo in cui i partiti e gli uomini politici hanno generato delusioni e disaffezione all’impegno politico. Il malcontento e la diffidenza verso i leaders politici sono approfonditi a causa di aspettative non soddisfatte e problemi non risolti. L’astenersi dal voto, a cui invece tutti siamo obbligati, non deve essere espressione di questa delusione. Non deve essere il partito dei rinunciatari a prevalere e nemmeno i leaders politici populisti possono assumere le responsabilità di governo sfruttando le rabbie e le paure della gente, a causa di promesse di cambiamento seducenti quanto irrealistiche.
Ciascuno, in coscienza, si orienti verso quei candidati che presentano programmi che facilitino il bene possibile, che tutelino la dignità e il rispetto della vita delle persone, che facilitino solidarietà e non si limitino a promesse aleatorie", ha detto il vescovo.La replica del Carroccio è arrivata a stretto giro di posta. "Il vescovo pensi più alle anime e alla religione e un po' meno a fare il politico", ha tuonato il segretario provinciale, Fabrizio Turba.
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