Quel viaggio in elicottero pagato coi soldi dei bimbi

Nel 2012 spesi 30mila euro del Bambin Gesù per portare Bertone a Potenza in elicottero. E rialzargli la sedia

Quel viaggio in elicottero pagato coi soldi dei bimbi

Anno Domini 2012. È la mattina del 24 febbraio. E all'ospedale San Carlo di Potenza perfino Emilio Colombo sembra un ragazzino, nonostante le sue 92 primavere. L'ex Presidente del Consiglio (ed ex pluriministro nei governi dalla Costituente in giù) fa gli onori di casa. L'elicottero atterra sulla pista del pronto soccorso della principale struttura sanitaria del capoluogo lucano. Fa freddo a Potenza. Dalla scaletta del veivolo scende il cardinal Tarcisio Bertone, potente Segretario di Stato Vaticano (qualcuno dice perfino più potente del Papa, Benedetto XVI).

L'occasione è solenne. L'inaugurazione della nuova sede del Bambino Gesù, nata presso l'Azienda Ospedaliera Regionale «San Carlo». Una convenzione «storica», stipulata tra l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Regione Basilicata e San Carlo, che prevede la completa gestione del reparto di pediatria dell'ospedale potentino da parte del Bambino Gesù (primario, medici, infermieri, assistenti amministrativi). Una convenzione che proprio ieri Papa Francesco ha congelato in attesa che vengano chiarite presunte «anomalie contabili». Ma in quel 24 febbraio di tre anni fa non c'erano nubi all'orizzonte. La fondazione Bambin Gesù - onlus che per statuto dovrebbe raccogliere (ma il condizionale è d'obbligo) «denaro per i piccoli pazienti» - non batte ciglio nel pagare 23.800 euro per noleggiare l'elicottero che trasporta Bertone in terra di Basilicata. Almeno altri 5 mila vengono spesi da un'agenzia di security per «bonificare» gli ambienti che il cardinale dovrà visitare, in quel periodo sotto scorta per una serie di minacce terroristiche.

Cifre che fanno impressione, pur considerato il livello di allerta che gravava in quel periodo su Bertone, al quale - forse in un eccesso di devozione - viene riservato un servizio decisamente fuori dal protocollo: il «sollevamento» (di 5 centimetri, costo dell'opera di falegnameria: 200 euro) della poltrona «bertoniana» posta tra quella del presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, e quella del direttore dell'ospedale, Des Dorides (entrambi seduti su una poltrona identica ma una spanna più in basso). Circostanze tutte confermate dagli «appunti di lavoro» dell'onorevole Colombo: uomo simbolo della prima Repubblica democristiana e da sempre in ottimi rapporti con gli ambienti della curia, in particolar modo quelli facenti capo alla «scuderia» di Bertone. Un'«operazione di marketing», quella del cardinal Bertone a Potenza, che avrebbe avuto come scopo quello di portare soldi nelle casse dell'ospedale vaticano. Il tutto col placet, più o meno ufficiale, della Santa Sede, ma non di Benedetto XVI che del viaggio del «suo» Segretario in Basilicata avrebbe saputo solo a cose fatte.

A riprendere in mano il delicato fascicolo relativo al Bambin Gesù lucano (reparto pediatrico che in questi due anni si è

accreditato come un'eccellenza della sanità italiana) è ora personalmente Papa Francesco. Prima mossa: azzerare i vertici della fondazione Bambin Gesù. Nella speranza che i fondi raccolti tornino, se non a Gesù, almeno ai bambini.

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