Viaggio nella Roma in mimetica guardata a vista da 2mila soldati

I militari hanno poteri di pubblica sicurezza e in turni di sei ore presidiano le stazioni della metro e tutti i luoghi sensibili. Armati di pistola e mitra, sono stati addestrati ad hoc anche per il soccorso

Viaggio nella Roma in mimetica  guardata a vista da 2mila soldati

La grande bellezza indossa il giubbetto anti-proiettile. È una giornata di sole splendente a Roma. Ma se il primo giorno di inverno meteorologico si mimetizza dietro il velo leggero delle temperature primaverili, sono facilmente individuabili le forze di pubblica sicurezza e i militari dispiegati in tutta la Capitale per vigilare sulla sicurezza dei romani e dei milioni di fedeli attesi dall'8 dicembre per il Giubileo. L'indicazione della Questura è chiara: fare in modo che servizi di controllo siano «improntati a criteri di massima visibilità, privilegiando l'impiego di personale in uniforme». E così i presidi fissi e le pattuglie mobili ricordano con la loro presenza che la stagione di sangue del jihadismo rischia di bussare alle nostre porte. Sedi istituzionali, ambasciate, tribunali, luoghi religiosi, San Pietro, ma anche le altre tre basiliche. E poi naturalmente piazza di Spagna, piazza Navona, il Pantheon, via dei Fori Imperiali e soprattutto il Colosseo. Obiettivi che richiedono periodiche ispezioni e bonifiche anche del sottosuolo. Un dispiegamento di uomini su vasta scala per sorvegliare una città che si estende su 1.287 chilometri quadrati. A Roma ci sono 11.694 uomini della Polizia, 7.438 Carabinieri e 4.897 unità della Guardia di Finanza, oltre ai 5.600 vigili urbani. A queste forze si aggiungono i militari dell'operazione «Strade sicure». Fino al 13 novembre erano 1.300 su Roma (in totale sull'intero territorio italiano sono 5.000), poi sono stati portati a 2.000. Il numero, peraltro, potrebbe ulteriormente aumentare (per l'Expo venne portato da 500 a 2.300 in 24 ore). Ai militari sono stati assegnati poteri di pubblica sicurezza. Possono quindi procedere al controllo dei documenti di identità, per poi dare in carico il fermato alla polizia. I turni sono di 6 ore. Presidiano tutte e 52 le fermate della metropolitana di Roma. Sono dotati di mitra, pistola e sfollagente, oltre che di maschere Nbc contro minacce nucleari, biologiche e chimiche (in realtà soprattutto in funzione anti-fumo). Nei luoghi più sensibili dispongono dei blindati Lince. Sono presenti i Granatieri di Sardegna; i Lancieri di Montebello; i Lagunari, i Paracadutisti della Folgore, il Genio Guastatori, i Bersaglieri e gli Artiglieri. Hanno fatto tutti un addestramento specifico. In questi giorni sono stati testati anche i cani anti-esplosivo e i barchini sul Tevere.Il dispositivo è imponente. A Piazza della Repubblica, luogo considerato «baricentrico» visto che qui si trovano una chiesa come la Basilica di Santa Maria degli Angeli, la metropolitana e le Terme di Diocleziano, attorno a mezzogiorno si trovano dieci uomini della Guardia di Finanza e due militari dell'esercito con i mitra stretti al petto. Altri due militari si trovano appena passati i varchi della metropolitana. Il risultato, racconta il personale Atac, è un maggior senso di sicurezza per tutti e una deterrenza forte contro la microcriminalità. Davanti al Colosseo attorno all'una si ritrovano carabinieri a cavallo, polizia, esercito e vigili urbani. Inevitabilmente qualche turista prova a scattare loro foto, ma cortesemente la richiesta viene respinta. All'ingresso si usa il metal detector, mentre all'interno della metropolitana ci sono i cani anti-sommossa della sicurezza Atac. Una presenza congiunta di polizia e soldati si ritrova davanti alla Scala Santa, mentre meno militarizzata appare la Basilica di San Giovanni dove comunque sono presenti due Lince dell'Esercito, uno davanti agli uffici del Vicariato, l'altro davanti alla Basilica. I militari non possono, naturalmente, entrare in Chiesa dove la sicurezza passa alla gendarmeria vaticana, presente sul sagrato.Questo è solo il dispositivo più visibile.

Dietro le quinte ci sono, ad esempio, gli uomini dell'intelligence e quelli della polizia addestrati per attacchi come quelli avvenuti a Parigi (500 sul territorio nazionale). Un modello organizzativo in costante evoluzione che tenta di tranquillizzare la nuova Roma ai tempi dell'Isis e dell'«Allerta 2».

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