L'assalto nel buio a diversi sportelli bancomat e la fuga a tutta velocità a bordo di una Bmw rubata. Poi l'allarme, l'inseguimento, gli spari. E un proiettile che ferisce gravemente alla testa uno dei malviventi. La trama già vista nelle notti di criminalità a Nordest si ripete all'alba di ieri a Vedelago, in provincia di Treviso, ma l'indagine per tentato omicidio questa volta viene aperta dalla Procura su un vigilante in servizio. È lui che ha intercettato la fuga e ha premuto il grilletto colpendo alla testa un giostraio di 37 anni, Manuel Maior, che ora si trova ricoverato in neurochirurgia in condizioni disperate, mentre gli altri due complici si sono dati alla fuga.
Il 47enne, dipendente della Rangers Gruppo Battistolli, è stato interrogato ieri mattina dal pubblico ministero Gabriella Cama, titolare dell'indagine affidata ai carabinieri del Nucleo investigativo di Treviso, ed è accusato per ora di tentato omicidio. L'uomo avrebbe esploso tre colpi con la sua pistola quando si è trovato sulla traiettoria dell'auto che stava scappando inseguita dai carabinieri di Montebelluna e Castelfranco Veneto.
Dalle prime ricostruzioni della sparatoria, la guardia giurata, che avrebbe appreso via radio dell'inseguimento in corso mentre era in servizio, ha intercettato l'auto prima dei carabinieri e ha tentato di fermare la fuga mettendosi di traverso con la sua stessa vettura. Ma a quel punto i malviventi hanno proseguito la corsa, puntando dritto verso la guardia, che ha reagito facendo fuoco con la sua arma mentre l'auto lo superava. Uno dei tre proiettili ha colpito gravemente alla testa il giostraio. Poche decine di metri dopo la Bmw si è fermata, due uomini sono scesi e hanno fatto perdere le loro tracce tra le campagne della zona. Nell'abitacolo, le forze dell'ordine arrivate pochi secondi dopo la sparatoria hanno trovato solo Maior, gravemente ferito e trasportato in ospedale. Almeno trenta militari hanno poi passato al setaccio i campi nomadi alla ricerca dei complici, i posti di blocco sono proseguiti per tutta la giornata, ma le ricerche sono rimaste senza esito.
Le forze dell'ordine erano sulle tracce della banda dopo l'allarme scattato in tre sportelli bancomat, di cui uno riuscito a Villorba. L'inseguimento della macchina, che era stata rubata la sera stessa dai tre, era scattato immediatamente. È arrivato prima, invece, il vigilante, che ha fatto fuoco. Ora gli inquirenti dovranno stabilire l'esatta dinamica dell'accaduto e ricostruire se si sia trattato di legittima difesa, visto che l'auto puntava ad alta velocità in direzione della guardia che tentava di fermarla. E l'epilogo giudiziario rischia di essere lo stesso scritto per molti altri agenti o guardie giurate che si sono trovati condannati a pagare pesanti risarcimenti a malviventi e loro parenti.
Come l'appuntato dei carabinieri Mirco Basconi, cje sparò contro le ruote di un Suv rubato che cercava di investire i suoi colleghi. Un 24enne albanese venne ucciso di rimbalzo e il militare si beccò un anno per eccesso di legittima difesa. Il giudice ha rinviato alla causa civile il risarcimento. Che potrebbe ammontare a 2,5 milioni.
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