"Virginia? Una depensante", è giallo sulla telefonata

"Virginia? Una depensante", è giallo sulla telefonata

Sgarbi quella telefonata la racconta così:«Grillo mi ha detto: “Guarda Vittorio, dobbiamo difendere la Raggi ma è una depensante, una cretina assoluta. Dunque è in totale malafede.La vorrei mollare, ma se la mollo casca tutto"».

Il critico d’arte ne parla in due trasmissioni radio, La Zanzara <su Radio 24 ed su Radio Cusano Campus. Precisa che «risale a prima che la indagassero», «prima dell’ultimo editto sugli indagati». Assicura che lui la conversazione l’ha registrata, circa 20 giorni fa. «É il modello perfetto per quello che io voglio al potere...», direbbe ancora Grillo della sindaca di Roma.
Il caso esplode e il Garante del M5S replica con una riga di tweet: «Ringrazio il mio imitatore che ha preso in giro il #FakeIntellettuale». Poi afferra il telefono e chiama Sgarbi, che stavolta si fa riprendere da qualcuno in auto, con il cellulare in mano e l’altro in vivavoce, poi pubblica il video su Fb. Grillo gli dice che deve smentire la notizia, perchè lui non ha mai detto quelle cose della Raggi, sono cose che possono finire in tribunale, è successo un casino e lei lo sta tempestando ora di chiamate. Il suo tono di voce, però, non è furioso come ci si potrebbe aspettare, è quasi supplichevole. Cerca di convincere in amicizia il critico d’arte, che invece insiste: «Ma tu quelle cose le pensi, no?»

Il giudizio, insomma, è vero o non vero, una rivelazione o una delle tante fake news? «É verosimile», spiega David Parenzo, che affianca Giuseppe Cruciani nel programma satirico La Zanzara, dove lunedì sera Sgarbi ha parlato della telefonata, dicendo che lui era presente. Il conduttore, però, smentisce di aver assistito al colloquio e di averlo registrato e a Grillo replica sul web: «Quando ti imito te lo dico».

Ieri mattina Sgarbi ripete la storia nell’altra trasmissione. «Ho registrato una telefonata che mi ha fatto Grillo in cui dice tutto il male possibile della Raggi. Una telefonata che mi tengo, mica faccio le intercettazioni». Per lui, il Fondatore «ha iniziato a elaborare una teoria giustificazionista quando ha intuito che poteva arrivare l’avviso di garanzia.

A questo punto il popolo del web reclama la pubblicazione dell’audio, se c’è, vuol sapere la verità. Ma non succede nulla. Sgarbi ha usato quel termine strano, «depensante», un neologismo di Carmelo Bene cui la Treccani dà questo significato: «Privo della capacità di pensare con la propria testa, preferendo spesso conformarsi al pensiero di altri». Il polemista ne fa uso nelle sue invettive, ma stavolta lo mette in bocca a Grillo e, di fronte alle sue proteste, gli spiega che in fondo non è offensivo più di tanto.

L’impressione è che tra i due di conversazioni sulla Raggi ce ne siano state e che magari Grillo nel privato si sia sbottonato ben più di quello che fa ufficialmente, quando continua a difendere la sindaca per proteggere il M5S. E che Sgarbi abbia riferito non proprio il testo esatto di un colloquio, ma il succo, inequivocabile, vestendolo con vocaboli più suoi che di Grillo.

Quando riferisce della telefonata, infatti, una volta dice di averla fatta lui con Parenzo, l’altra di averla ricevuta. Ma il senso, quello c’è. «Gli converrebbe abbandonare la Raggi, ma forse non vuole perdere Roma. Se fai cadere un tuo sindaco vuol dire che hai sbagliato e che quindi difficilmente vincerai la prossima volta.

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