Porta Pila vince al Lotto e torna a «casa»

Francesco Gambaro

Un tempo era la porta d'accesso alla città, oggi è un deposito abusivo di rifiuti. È questa la molla che ha spinto l'associazione culturale «La Maona» a elaborare il progetto di ricollocazione di Porta Pila davanti alla stazione Brignole, non lontana dalla sua dimora originaria che si trovava dove termina l'attuale via XX settembre.
Se ne è parlato durante una tavola rotonda moderata da Mario Paternostro e organizzata dal circolo di Davide Viziano e Franco Monteverde nella sede della circoscrizione Medio Levante. La quale, in attesa di vedere il progetto preliminare, ha già espresso un orientamento favorevole al ritorno di Porta Pila nella sede storica di Brignole. Positivo anche un primo giudizio della Sovritendenza ai beni architettonici. Spiega l'architetto Rossini che «dove si trova ora, la porta non è in grado di essere valorizzata. L'idea di collocarla tra piazza Verdi e viale Thaon di Revel è motivo di migliore conservazione del manufatto».
Un manufatto che per l'architetto Marco Guarino, uno dei progettisti, è affetto da «nomadismo», tante sono state le occasioni nelle quali Porta Pila è stata smontata e ricostruita altrove. A partire dal 1895, anno in cui a Genova si accese il dibattito sulla demolizione delle mura delle Fronti basse del Bisagno e conseguentemente anche della porta. Alla fine prevalse l'ipotesi di conservare la porta monumentale e di trasferirla sulla collina di Montesano. Dove è rimasta fino al 1939 quando i lavori di sistemazione della stazione Brignole, che prevedevano lo spianamento della collina, costrinsero Porta Pila a un secondo trasloco, in via Imperia.
«Ma da un punto di vista urbanistico - spiega il progettista - l'attuale collocazione del manufatto è casuale e la porta è tagliata fuori dai flussi culturali della città». E c'è di più, visto che lo spazio sul retro di Porta Pila, oggi è diventato una discarica abusiva. Di qui l'idea di riportarla davanti alla stazione Brignole «per impegnare la città in un recupero della propria memoria», scandisce Franco Monteverde artefice dell'iniziativa. Che necessita ovviamente di fondi, si stima 250 - 300 mila euro, da reperire attraverso sponsorizzazioni e fondazioni bancarie.

Un primo robusto aiuto (50 mila euro) è arrivato da Lottomatica, che nel 2004 ha bandito un concorso sul rilancio di un monumento storico della città. 200 mila giocatori del Lotto scelsero in quella circostanza proprio il restyling di Porta Pila.

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