Joseph Ratzinger scende ancora in campo. L'ultima riflessione del papa emerito è tutta teologica, ma può essere declinata pure sul piano dell'attualità.
Scrivendo alla Commissione Teologica Internazionale in funzione del cinquantenario dalla creazione di quell'organismo, Benedetto XVI ha voluto ricordare la battaglia combattuta contro la teologia delle liberazione. Un vero e proprio scontro dottrinale che San Giovanni Paolo II - da pontefice - e Joseph Ratzinger - da cardinale e prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede - hanno vinto a mani basse, giocando nello stesso lato di campo. Erano anni - quelli - in cui il marxismo sembrava poter contaminare il Depositum Fidei. E La Chiesa cattolica, specie nel continente sudamericano, sembrava volersi addossare sulle istanze rivoluzionarie.
E infatti il "mite teologo" di Tubinga, all'interno dell'ultima considerazione divenuta pubblica, annota quanto segue: " In quest’ambito emerse inevitabilmente anche il tema della Teologia della liberazione, che in quel momento non rappresentava affatto un problema solo di tipo teorico ma determinava molto concretamente, e minacciava, anche la vita della Chiesa in Sudamerica. La passione che animava i teologi era pari al peso concreto, anche politico, della questione". Non si trattava, insomma, di filosofeggiare. Ma di impedire sul piano concreto che la teologia divenisse uno strumento fertile, e utile, per la sinistra massimalista. Vatican News, che ha esaminato l'intero testo, fa anche presente come Ratzinger abbia voluto ricordare come l'unità teologica sia difficilmente perseguibile.
Il Santo Padre Papa Francesco, che viene spesso accusato dai tradizionalisti di essere un alleato della teologia della liberazione e, anzi, uno sdoganatore di quella "nuova" di Karl Rahner - che pure Benedetto XVI, citando alcuni storici membri della Commissione Teologica Internazionale, ha nominato nella missiva - ha invece parlato, tra i vari punti sollevati, della necessità di una teologia in grado di operare "in ginocchio".
Vale la pena rimarcare come, in maniera diversa da altre circostanze, questo "ritorno" di Joseph Ratzinger non abbia generato critiche proveniente dal "fronte
progressista". Ma è possibile che il testo del papa emerito sia ancora al vaglio dei suoi oppositori, che spesso si sono fatti trovare pronti per domandare al papa emerito di rispettare una presunta "promessa di silenzio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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