Ancora un'aggressione in carcere ai danni di un agente della polizia penitenziaria, questa volta l'episodio si è verificato all'interno della casa circondariale di Velletri.
Protagonista in negativo della vicenda un detenuto nordafricano. Scortato nell'area SerD per seguire una terapia, lo straniero ha successivamente rifiutato di sottoporsi ai controlli di routine, aggredendo il poliziotto incaricato di scortarlo di nuovo in cella.
In preda alla furia, ha sferrato un violento pugno contro l'uomo in divisa, riuscendo a colpirlo ad un orecchio. L'agente, finito a terra dopo avere perduto i sensi, è stato subito soccorso dai colleghi, i quali hanno anche provveduto ad immobilizzare l'extracomunitario.
Questi, un tunisino (anche se altre fonti parlano di un marocchino) è stato condotto in un cella di isolamento, e durante il tragitto avrebbe minacciato di"fare la guerra Santa", come riportato da "IlCaffè". A quanto pare si tratta di un soggetto violento, che già in altre circostanze si era reso protagonista di aggressioni. "È stato trasferito una settimana fa dal carcere di Larino al carcere di Velletri con un curriculum definito come soggetto tossicodipendente aggressivo e ricco di procedimenti disciplinari e penali.", hanno spiegato i rappresentanti del Sindacato di polizia penitenziaria (Sippe) Carmine Olanda e Ciro Borrelli. "Non è la prima volta che succedono episodi di aggressione di questo genere. Stanno aumentando sempre di più in tutti gli istituti penitenziari.
Prima che gli agenti perdano il senso della ragione, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede dia agli agenti di polizia penitenziaria più tutela e di conseguenza più autorità d’intervento".In seguito alla violenta aggressione, l'agente ferito ha avuto necessità di ricorrere alle cure del pronto soccorso dell'ospedale di Velletri.
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