La rivelazione, se confermata, potrebbe essere esplosiva. Il deputato Pd Marco di Stefano, indagato per una presunta tangente di 1,8 milioni, è stato intercettato dai magistrati mentre, parlando al telefono, chiacchiera con un amico di "primarie del partito truccate".
Negli stralci delle intercettazioni, pubblicati oggi da Libero, l'ex consigliere regionale del Lazio si sfoga al telefono: "Ora inizia la guerra nucleare, a cominciare dalla Regione, tiro dentro tutti. Sono tutti dei maiali (i suoi compagni di partito, ndr) non è che puoi l'ultima notte buttar dentro gente dopo che ti dici che stai dentro".
Di Stefano infatti, dopo un esordio in politica con Ccd e Udc, è stato assessore regionale alle Risorse Umane, Demanio e Patrimonio con la giunta Marrazzo eletta nel 2005. Dopo un breve passaggio dall'Udeur, nel 2008 aderisce al Pd e un anno dopo diventa assessore all'Istruzione sempre in Regione Lazio. Nell'estate 2013 entra alla Camera in seguito alle dimissioni di una sua collega di partito.
Il rapporto con i democratici, però, non è così idilliaco come questa brillante carriera potrebbe lasciar pensare. A proposito delle primarie parlamentari organizzate dal Pd nel dicembre 2012, Di Stefano si lascia andare ad insinuazioni che, se confermate, potrebbero aprire falle gravissime nell'intero sistema di democrazia interna del partito: "Ho fatto le primarie con gli imbrogli, no? - dice al telefono - Non è che sò imbrogli finti, imbrogli ripresi, non è tollerabile questa storia.. Se imbarcamo tutti, ricominciamo dai fondi del gruppo regionale. Sansone con tutti i Filistei, casco io ma cascano pure gli altri."
Ora, nonostante sia indagato per una presunta tangente che, nell'ipotesi accusatoria, sarebbe stata incassata nel 2008, quando era assessore regionale alle Risorse Umane, Demanio e Patrimonio, Di Stefano continua ad figurare tra gli esponenti di primo piano del Pd laziale e alla Leopolda dello scorso 24 ottobre è anche intervenuto su "l'evoluzione dei sistemi di pagamento nel terzo millennio".
Per il momento dal partito nessuno commenta le intercettazioni, in un silenzio imbarazzato che può
voler dire tutto e niente. Se però, come c'è da aspettarsi, il bubbone prima o poi scoppierà, possiamo star sicuri che Sansone farà di tutto per morire con tutti i Filistei. Fino all'ultimo, come ha garantito lui stesso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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