«1999 - Sempre in ottobre, due ore di guerriglia intorno allo stadio Marassi alla fine di una partita di Coppa Italia tra Sampdoria e Bologna, con lanci di lacrimogeni, danni a mezzi pubblici e privati, incendi di cassonetti. Bollettino: un tifoso ferito alla testa e diversi agenti di polizia e carabinieri contusi». È quanto riporta il «Romanzo nero del calcio italiano» a proposito di quella che gli sportivi genovesi, non solo i sampdoriani, ricordano come la «notte dei rubinetti».
Sono in programma i sedicesimi di finale della Coppa Italia. Landata si gioca a Genova il 12 ottobre. Per i blucerchiati è una sorta di rivincita su quel Bologna che pochi mesi prima laveva condannata alla retrocessione vincendo in casa, alla penultima di campionato una partita per i rossoblù inutile. I tifosi avrebbero voluto che gli emiliani si lasciassero battere, che Ingesson non calciasse in porta un rigore contestato assegnato dallarbitro Trentalange. Insomma, non è una partita di Coppa Italia. E il passato prossimo conta più di quello remoto, lodio per Gianluca Pagliuca, portiere del Bologna è più forte dellamore e della gratitudine verso il «numero uno» dello scudetto. Non è una partita qualsiasi, e non solo per la Samp. Anche il mondo del calcio, italiano e internazionale, è tutto concentrato su Marassi. In mondovisione va in scena per la prima volta lesperimento, subito abortito, del doppio arbitro in campo. Un dettaglio per la Gradinata Sud. Che al rientro delle squadre dopo lintervallo, aspetta che Pagliuca si avvicini per difendere la porta più vicina al cuore del tifo blucerchiato. Per la cronaca, il Bologna è in vantaggio 1-0 con un altro gol di Andersson.
Lo stile Samp imposto da Paolo Mantovani viene seppellito nello stesso album dei ricordi di Pagliuca. Perché sul portiere piove di tutto. Un lancio fitto di arance e bottigliette gli impedisce di prendere posto in campo. Gli arbitri sono costretti a non fischiare linizio del secondo tempo. I giocatori della Samp provano a calmare i tifosi e dopo 15 minuti si riparte. La tregua dura qualche secondo.
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