Sardine, gli inviti a riempire le piazze ​partono dalla mail ufficiale del Pd

Santori assicura: "Per ora niente politica". Ma Calderoli lo smaschera: è il Pd a inviare per loro gli inviti a riempire le piazze

Sardine, gli inviti a riempire le piazze ​partono dalla mail ufficiale del Pd

"Finalmente la verità che già intuivamo viene a galla completamente, nero su bianco". Roberto Calderoli smaschera le sardine rendendo una mail che certifica che il movimento fondato da Mattia Santori è "una emanazione del Partito democratico, una loro creatura, senza il loro marchio perdente". Come si può, infatti, evincere dalla fotografia la chiamata alla manifestazione di Cremona, che si è tenuta ieri sera alle 18.30 in piazza della Pace, è arrivata dall'indirizzo mail del Pd.

Nei giorni scorsi Santori, insieme agli altri tre fondatori delle sardine (Andrea Garreffa, Roberto Morotti e Giulia Trappoloni), aveva scritto una lettera a Repubblica per rivendicare la "libertà di non fare un partito". Ancora oggi, intervistato della rivista del liceo romano Lucrezio Caro, il Lucreziano, ha ribadito la propria convinzione sul fatto che "il primo passo" delle sardine "sia attivare i cittadini, riunirsi e discutere". "All'inizio - ha assicurato - ci limiteremo a fare delle domande alla politica, più avanti è possibile che riusciremo anche a fare delle proposte, ma questo dipende anche da come riusciremo a strutturarci". Pur ammettendo di non essere neutrale "rispetto ai convenzionali schieramenti della destra e della sinistra", ancora una volta si è tuttavia tenuto alla larga dal marchio del Partito democratico. "La maggior parte della gente che scende in piazza si riconosce in valori che sono storicamente più di sinistra che di destra - ha spiegato - inoltre negli ultimi anni le politiche e il linguaggio utilizzato dalla destra italiana, in particolare dalla Lega e da Fdi, sono totalmente in contrapposizione con il nostro messaggio".

Al di là degli slogal che Santori va ripetendo in ogni intervista, dietro alle sardine c'è ormai la macchina da guerra del Partito democratico. A darne prova, se ancora ce ne fosse bisogno, è stato Calderoli pubblicando la mail che invita al raduno delle sardine che si è tenuto ieri sera a Cremona. L'indirizzo, da cui arriva, era del Partito Democratico. E dice: "Le sardine cremonesi confermano l'incontro di venerdì 20 dicembre in piazza della Pace. Sarà un incontro festoso al quale sono invitati tutti coloro che condividono il desiderio di una nuova società basata su ideali come l'antirazzismo, l'antifascismo, il rispetto di tutti e di ciascuno, l'attenzione all'ambiente, la legalità, la promozione della pace, l'accoglienza e la fratellanza". Quindi, continua con le solite chiacchiere a cui ci stanno abituando i fondatori di questo movimento di protesta che è nato unicamente per manifestare contro Matteo Salvini.

Per Calderoli, la mail inviata dal Partito democratico svela una "banale e scontata verità". E cioè che "le giovani e ingenue sardine altro non sono che i giovani del Pd".

"Non che ci fossero dubbi a riguardo, ma almeno da adesso si gioca a carte scoperte - conclude, infine, l'esponente del Carroccio - le Sardine non sono il nuovo che avanza, sono il vecchio che conosciamo bene con le insegne del Pd che perde a ogni elezione...".

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