Scuola, il 62% non sa perché viene la notte

Emergenza nella scuola: i ragazzi delle medie non sanno per quale ragione il giorno si alterna alla notte, il 62% ha dato la risposta sbagliata. Poi si avanti, da ignoranti, fino alla laurea

Scuola, il 62% non sa 
perché viene la notte

Roma - Corsi di recupero in italiano ed in matematica anche nelle scuole medie. Se più della metà degli studenti a 15 anni non sa da che cosa dipende l’alternanza tra il giorno e la notte allora siamo in piena emergenza. Questa la convinzione del ministro dell’Istruzione Pubblica, Giuseppe Fioroni, che annuncia interventi straordinari di sostegno per cercare di arginare l’impreparazione dei ragazzi italiani. Con una direttiva (n. 113) indirizzata alle scuole secondarie inferiori, le medie, Fioroni esorta i dirigenti scolastici ed i docenti ad organizzare attività di sostegno in particolare nella prima classe e rende disponibili da subito cinque milioni di euro che saranno erogati «a progetto». Le scuole dovranno presentare il loro piano di lavoro che per ottenere i finanziamenti dovrà avere l’approvazione degli uffici regionali.

L’iniziativa nasce ancora una volta dai disastrosi risultati ottenuti dai nostri studenti nelle rilevazioni internazionali Ocse-Pisa. Fioroni sottolinea come mentre nelle elementari i livelli di apprendimento si attestino ancora su risultati soddisfacenti nelle superiori i ragazzi italiani precipitano agli ultimi posti. Nella prova di scienza alla domanda «Perché sulla Terra c’è alternanza tra il giorno e la notte?» soltanto 38 ragazzi hanno risposto correttamente, ovvero perché la Terra ruota intorno al proprio asse. Il 62 per cento ha dato la risposta sbagliata. E non solo. Il 40 per cento degli studenti non sa leggere ed interpretare un testo discontinuo, il 30 non sa interpretare la formula del tasso di cambio, in pratica una semplice moltiplicazione. Un terzo degli studenti poi non è stato in grado i leggere un grafico.

«Non c’è più tempo da perdere, occorre intervenire subito per invertire questa tendenza - dice Fioroni -. Bisogna partire dalle medie in modo da non far arrivare già impreparati i ragazzi al liceo». Per quanto riguarda i corsi di recupero delle superiori sono già stati stanziati 320 milioni di euro per il 2008.

Fioroni però sa bene che per far uscire la scuola dall’emergenza questi sono soltanto palliativi, anche se il ministro si dice convinto che non sia necessaria una nuova complessiva riforma del sistema scolastico. La nota dolente resta però sempre quella della formazione e riqualificazione della classe docente. Su questo punto il ministro annuncia di avere già fissato in agenda un incontro con il premier Romano Prodi e il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa.
«Occorre un piano straordinario che coinvolga l’aggiornamento professionale dei docenti e vorrei partire proprio da quelli delle medie - insiste Fioroni -. Basti pensare che nella scuola media i professori di matematica di ruolo sotto i 31 anni sono due, soltanto due».


Critici i sindacati per l’esiguità delle risorse messe in campo. Massimo Di Menna, segretario Uil scuola, sottolinea il rischio di frammentare i finanziamenti in mille progetti e suggerisce invece di destinarli al recupero dei saperi fondamentali.

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