Barbara SilbeMetti che sei stanco dei social network, dei tweet dei vip, dei selfie e dei gattini su Instagram o dei soliti quattro amici affacciati su Facebook che poi alla fine ti fanno perdere un sacco di tempo. Metti che hai voglia di cambiare, di ottimizzare, di scoprire qualcosa che non era mai stato visto in rete. Mi sa che è ora di andare su SixthContinent, il sesto continente, la prima piattaforma «social commerce». Commercio, come Amazon, recita la loro presentazione, nel senso che se sei iscritto puoi fare degli acquisti. Ma non è tutto. L'ambizioso SixthContinent distribuisce un reale, tintinnante reddito di cittadinanza a tutti gli utenti che nel mondo hanno creduto al progetto, permettendo loro di pagare eventuali futuri acquisti con uno sconto fino al 50%. Lo sappiamo che a sentir parlare di soldi già vi interessa. Allora spieghiamo meglio la faccenda. Come funziona? I cittadini di questo mondo virtuale fanno acquisti attraverso le applicazioni gratuite web e mobile di SixthContinent e, per ogni vendita, le aziende, i negozi fisici e quelli online già affiliati al progetto, condividono una parte dei profitti che SixthContinent ridistribuisce come «cashback di massa» a tutti gli utenti nel mondo, in modo equo, anche a coloro che non hanno fatto acquisti, ma che ne hanno diritto per il solo fatto di essere diventati cittadini. Il cashback viene consegnato in tempo reale in un portafoglio elettronico dove gli iscritti lo trovano disponibile come credito da utilizzare per pagare i propri futuri acquisti. Solitamente, per ogni vendita, l'attività commerciale affiliata distribuisce il 6% del valore dell'acquisto, mentre alcune categoria commerciali riescono a condividere una percentuale inferiore, ma altre aziende condividono anche percentuali maggiori, fino al 50%, per contribuire maggiormente al reddito di cittadinanza. Il 6% del valore dell'acquisto (percentuale più comune), viene distribuito tra tutti gli utenti sulla base delle seguenti politiche (regole pubbliche e verificabili dagli utenti, sviluppate sulla logica peer-to-peer), l'1% viene distribuito in real-time come cashback al cittadino che ha fatto l'acquisto, il 4% viene distribuito in forma equa tra amici e followers del cittadino e a tutti gli utenti nel mondo. Sixth Continent conserva per sé l'1% di ogni transazione per offrire tutto questo gratuitamente, infatti l'adesione è gratuita e lo sarà per sempre, sia per i cittadini che per le aziende e i negozi. Tra le aziende che hanno già aderito, con numeri in continua crescita, ci sono Amazon, Tamoil, Zalando, Carrera, Coin, Trony, Bennet, Mondadori, Alitalia, MSC Crociere e molte altre. Se per ipotesi un cittadino del sesto continente ha un credito disponibile di 15 euro, guadagnati senza fare nulla per meritarseli se non essere iscritto alla piattaforma, può andare presso un distributore Tamoil e fare 30 euro di benzina pagandone soltanto la metà grazie a un voucher carburante, oppure comprarsi un paio di jeans o fare la spesa al supermercato o un viaggio con uno sconto interessante. Il vantaggio per ogni singolo utente è che paga soltanto una parte del suo acquisto e il suo importo speso va anche a vantaggio degli altri. I benefici per le aziende sono altrettanto notevoli: l'accesso a un network mondale, la certezza di far parte di un progetto etico, continuando a guadagnare l'intero importo del loro prodotto. Avete capito? Se uno si iscrive e non fa nulla, comunque guadagna dei soldi. Se uno acquista qualcosa, comunque guadagna e distribuisce dei soldi. Se non li usa, il capitale cresce, ma cresce anche se li spende per fare acquisti. La missione degli sviluppatori è quella di creare un'economia globale equa e sostenibile nel tempo, facendo leva sul fatto che gli iscritti (i cittadini, come vengono chiamati sulla piattaforma-continente) consapevolmente o inconsapevolmente spostano i propri consumi verso imprese economicamente virtuose che contribuiscono a distribuire in modo equo e solidale denaro e risorse nel mercato globale. Si forma così una massa critica di consumatori che modifica le proprie abitudini e, di conseguenza, anche la macro-economia grazie alle scelte che faranno.
Il loro logo è bellissimo e ricorda il concept di quello delle Olimpiadi: sei omini di sei colori differenti (blu, marrone, nero, giallo, rosso e verde) tutti in fila e sotto braccio come quando gli ambientalisti formano quelle bellissime catene umane per salvare il pianeta. Lo slogan dice «United We Are Free». Uniti si vince. Sempre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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