Bocelli e Gio' Forma, eccellenze italiane in Arabia

C'è un po' di (bella) Italia in Arabia Saudita. Talvolta capita che eccellenze italiane si ritrovino insieme all'estero e il risultato merita sempre gli applausi. Così accade in questi giorni al Winter at Tantora, un festival unico che raccoglie grandi nomi come il pianista cinese Lang Lang e il tenore più famoso del mondo in questi anni, ossia Andrea Bocelli. Si tiene a Mada'in Saih, a pochi chilometri da Al-Ula, in mezzo a stupefacenti panorami desertici e alla furia creativa della natura. Qui lo Studio Giò Forma ha progettato l'installazione di Land Art, che è qualcosa di sorprendente che ha già suscitato l'attenzione anche dei media orientali. Si tratta, in sostanza, di un "maraya", ossia di un cubo gigante di specchi che riflette il paesaggio circostante. E' una sorta di amplificazione delle meraviglie di una zona desertica la cui morfologia cambia continuamente grazie al vento che sconvolge le sabbie. E' un altro passo dello Studio Giò Forma composto dalla milanese Cristiana Picco, diplomata a Brera, dall'architetto fiorentino Claudio Santucci e dal designer di Amburgo Florjan Boje. Lavorano insieme dalla fine degli anni Novanta e si sono dimostrati così eclettici da seguire progetti distinti tra loro come la creazione del palco di Vasco Rossi per il concerto più seguito della storia (il Modena Park nel 2018 con 220mila spettatori) o l'Albero della Vita all'Expo di Milano. Insomma, c'è talento mescolato a creatività, e si vede.

Tra l'altro, prima del "maraya" di Mada'in Salih, lo Studio Giò Forma ha realizzatole scenografie per la Prima della Scala con quell'Attila del giovane Verdi che ha scatenato così tanti applausi. E la lirica è forse il trait d'union di questo incontro in Arabia Saudita. Da una parte i tre creativi di Giò Forma, dall'altra Andrea Bocelli, che porta alto il nome italiano nel mondo della musica classica.