C'è un Boss che arriva all'improvviso. E poco dopo scompare: nessuno capisce da dove è saltato fuori e dove si è volatilizzato (era una serie di Raitre, bellissima ma mal gestita). C'è una Carrà che doveva riapparire come Madonnina protettrice del sabato sera. Ma, dopo ripetute «annunciazioni», non si appaleserà neppure quest'inverno. C'è una Bianchetti la cui dissolvenza, invece, era stata ampiamente prevista. Insomma, devono esserci strani spiriti che circolano nei corridoi di viale Mazzini. E che sussurrano nelle orecchie dei dirigenti di far comparire programmi e, oplà, farli scomparire velocemente. Strane magie, che sarebbero anche simpatiche, se non ci andasse di mezzo lo spettatore che si sintonizza su un canale in cerca della serie preferita e non la trova o che attende speranzoso il ritorno di un volto amato senza poterlo rivedere. Per non parlare dei problemi causati alla Sipra (pubblicità) e alla produzione.
In questi ultimi giorni la concentrazione di rinvii e cancellazioni è vorticosa. In ordine sparso e non esaustivo, tra i soppressi: Per tutta la vita, show matrimoniale di Raiuno flop di ascolti e interesse. Parliamone in famiglia, talk pomeridiano di Raidue affossato a poco più di un mese dall'inizio stagione per risultati di audience ai minimi storici per svariati motivi, tra cui monotonia degli argomenti e conduzione in solitaria di Lorena Bianchetti senza più Milo Infante al fianco. Il talk da lunedì sarà sostituito da una programma taglia e cuci (intitolato Seltz) che rivisita i programmi comici del secondo canale. Insomma, Raidue sta insieme con i rattoppi e con i telefilm. Certo, anche dall'altra parte, a Mediaset, accadono strane sparizioni: prendi il programma La scimmia, la web-scuola di Italia Uno, volatilizzato prima ancora di capire di che cosa si trattasse.
Passiamo ai programmi studiati, annunciati o, almeno, «vociferati» che invece non vedremo mai o comunque non presto. Raffaella Carrà, dicevamo: da anni si predice il suo ritorno. Stavolta pareva proprio cosa fatta, ma poi i vertici Rai hanno cominciato a titubare, non credevano fino in fondo al talent da lei condotto. E, dunque, cosa rivedremo nel sabato sera di Raiuno da gennaio? Semplice: I migliori anni, show tappabuco che viene infilato in ogni voragine di palinsesto perché, gira che ti rigira, funziona sempre. Come il suo parente (stesso genere nostalgia) Tale e quale in onda in queste settimane, sempre con il soldato Carlo Conti, allungato di ben quattro puntate proprio per andare a coprire i vuoti generati dalle soppressioni di altri programmi. Voi direte: almeno questi funzionano. Vero, ma i Migliori anni se la dovrà vedere con Italia's Got Talent, show di grande impatto di Canale 5.
Si era anche progettato un nuovo access prime time (lo show subito dopo il Tg) al posto di Affari tuoi: il format si intitola Still Standing e sarebbe dovuto andare in onda dal 16 dicembre con la conduzione di Amadeus. Idea già saltata: Max Giusti continuerà a giocare con i pacchi e, in più, si cimenterà con un one man show comico nel prime time del venerdì. Sparito anche Mission, programma sulle missioni umanitarie con primi testimonial Cucuzza e Barbara De Rossi. Speriamo che almeno il ritorno di Benigni (il 17 dicembre) sia reale. E non sparisca in qualche girone dantesco prima che ci faccia ridere di gusto di nuovo.
Insomma c'è parecchia confusione in Rai: niente di nuovo, si dirà, peccato che da questo vertice super tecnico ci si aspettasse fuoco e fiamme. Invece, anche sulle nomine, si assiste al solito teatrino. Gubitosi, nonostante alcuni scivoloni sopra descritti da direttore dell'intrattenimento, aveva scelto come nuovo direttore di Raiuno Giancarlo Leone. Fino a lunedì mattina sembrava cosa fatta, da ratificare nel cda di oggi. Invece c'è stato un ripensamento, dovuto a dubbi sia interni alla Tv di Stato sia esterni: in particolare dell'area vicino al Pdl di cui bisogna ovviamente tener conto in quanto pur essendo in minoranza in cda Rai, sostiene il governo. Alla fine tutto rinviato: se ne riparlerà più avanti, magari in concomitanza con la nomina del direttore del Tg1.
L'interim di Alberto Maccari termina a fine dicembre. C'è chi immagina che resti dov'è come ulteriore soluzione ponte, c'è chi vorrebbe Antonio Di Bella dal Tg3 e chi invece auspica il passaggio di Mauro Mazza dalla rete al Tg.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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