Caso Antonello Venditti: Cassazione riconosce diritto all'oblio

Il cantante romano ha trascinato in tribunale la Rai per un servizio andato in onda a "La vita in diretta". La Cassazione ha dato ragione a Venditti

Caso Antonello Venditti: Cassazione riconosce diritto all'oblio

Antonello Venditti vince in tribunale. Viale Mazzini ha di fatto violato il suo diritto all'oblio. Questo infatti sottoliena la sentenza della Cassazione dello scorso 20 marzo. La vicenda parte nel 2000 quando dopo una cena al ristorante è stato fermato da una troupe de "La vita in diretta" e il cantante ha reagito in modo perentorio senza rilasciare dichiarazioni. Il servizio però va in onda e spunta anche un commento sarcastico: "Chissà perché è così nervoso? Ma a Natale non si dovrebbe essere tutti più buoni?".

Dopo cinque anni, nel 2005, il servizio viene nuovamente mandato in onda in una clip che riguarda "i personaggi più antipatici e scorbutici del mondo dello spettacolo". venditti in quella calssifica era salito sul podio, al secondo posto. Anche qui un commento abbastanza critico: "E chissà, forse Antonello Venditti non è più abituato alle luci della ribalta. Del resto, ormai è molto tempo che non lo illuminano più". Da qui scatta la causa in tribunale.

Il cantante ha accusato la Rai, come ricorda il Corriere, di aver violato "il diritto all’oblio conseguente alla messa in onda di immagini registrate cinque anni prima". Adesso l'ultimo atto con il verdetto di Cassazione che ha dato ragione al cantante romano.

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