di Laura Rio
Certo, è cultura in prima serata. E, questa, è sempre un'operazione tanto necessaria quanto rischiosa. Però, i 2.608.000 spettatori (8,5% di share) risultano proprio pochi per un fuoriclasse come Roberto Benigni tornato l'altra sera su Raidue con le sue letture dantesche registrate quest'estate a Firenze. Un premio Oscar come lui, appaiato (come ascolti) a un'inchiesta su Moana Pozzi (Mistero su Italia Uno) e al programma di Del Debbio su Retequattro. Probabilmente gli spettatori sono stanchi di sentire recitare la Divina Commedia, dopo la scorpacciata che ne fecero cinque anni fa, e in questi giorni sono ben più interessati ad altre questioni, dalla mancanza di un governo all'addio del Papa. In più l'attore è tornato in onda su una rete in questo momento devastata dalle tribune elettorali che ne hanno portato lo share rasente allo zero. Tutte giustificazioni reali. Ma costi e conti vanno fatti anche per i «grandi» come Benigni. La serie in dodici puntate «Tutto Dante», partita appunto l'altra sera e che andrà avanti altri 11 giovedì, costa alle casse della Rai 4 milioni di euro. Per la precisione (le cifre sono ufficiose, non confermate dalla Tv di Stato) l'intera operazione che possiamo definire «ritorno di Benigni in Rai» è costata 5,8 milioni di euro: 1,8 per la serata dedicata alla Costituzione su Raiuno che a dicembre fece il botto con 12 milioni di spettatori più, appunto, la serie dantesca.
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