"Champagne, per brindare a un incontro...". Parole che sono entrate nell'immaginario collettivo, scritte e cantate da uno degli autori simbolo della musica italiana: Peppino di Capri, che oggi compie 80 anni. Giuseppe Faiella (questo il suo vero nome) è davvero originario di Capri, dove si esibì per la prima volta nel 1943, a 4 anni, suonando il pianoforte per i soldati americani di stanza sull'isola. Un predestinato con la passione per la musica trasmessa dalla famiglia. Il nonno suonava nella banda di Capri mentre il padre - che gestiva un negozio di dischi e strumenti musicali - nel tempo libero suonava il sax, il clarinetto, il violoncello e il contrabbasso in un'orchestra. Da quella prima esibizione, durante la guerra, ne è passato di tempo.
La gavetta e il successo
In mezzo una vita a cento all'ora, con una grande passione per il rock americano che fu tra i primi a importare in Italia, traducendo e portando al successo canzoni come "Speedy Gonzales" di Pat Boone e "Let's twist again" di Chubby Checker. L'inizio della sua carriera - ai tempi in cui non c'erano i social né Spotify - è all'insegna della gavetta e dell'entusiasmo. Leader dei Capri Boys, si esibisce nei locali del Golfo di Napoli dove in breve tempo diventa il king delle balere in riva al mare. Tutto cambia nell'agosto 1958, quando il dirigente di una casa discografica milanese gli fa firmare il suo primo contratto, lo porta a Milano e lo trasforma in Peppino di Capri. Subito il primo successo, "Malatia", poi "Luna caprese", "Let's twist again" (il suo disco più venduto), "Roberta" (dedicata alla sua prima moglie Roberta Stoppa) e naturalmente "Champagne". Vince anche due Festival di Sanremo ('73 e '76).
Lo stile musicale
Raro esempio di longevità artistica capace di attraversare diversi stili e generazioni, con il suo inconfondibile timbro vocale Peppino di Capri ha saputo rinnovare la tradizionale leggerezza della musica napoletana innestandola con i ritmi del twist e del rock americano. Un elegante chansonnier che ha fatto ballare e innamorare tre generazioni di italiani. 80 anni senza mai andare fuori tempo. E senza fermarsi.
A maggio ha aperto la stagione della "Bussola" di Focette in una serata di nostalgia e romanticismo. Lo stesso che lo legava alla sua seconda moglie, Giuliana Gagliardi, morta poche settimane fa a causa di un male incurabile. Un durissimo colpo per l'artista caprese, simbolo di un'Italia diversa, forse più ingenua ma certamente più spensierata e leggera.Segui già la pagina di gossip e spettacoli de ilGiornale.it?
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