Guida al mondo e alla mente di Ezra Pound. Per leggere la sua poesia oltre gli stereotipi

Una serie di saggi inglesi e americani raccontano l'autore dei "Cantos"

Guida al mondo e alla mente di Ezra Pound. Per leggere la sua poesia oltre gli stereotipi

Distratti come siamo dal continuo pettegolezzo sul presunto collaborazionista «maledetto», rischiamo di dimenticare che Ezra Pound fu innanzitutto un poeta, autore dei molto citati ma poco conosciuti Cantos, un grande poema epico attorno al quale ruotano tutte le sue altre pubblicazioni e molteplici attività. A ricordarcelo, per fortuna, ci sono le opere di studiosi inglesi e americani che solo raramente vengono tradotte nel nostro paese. Dopo la biografia in tre volumi di David Moody, Ezra Pound: Poet (Oxford University Press) e i prestigiosi saggi della collana Historicizing Modernism (Bloomsbury), ecco altre due novità che difficilmente vedremo nelle nostre librerie: A Companion to Ezra Pound's Guide to Kulchur, di Anderson Araujo (di prossima pubblicazione presso la Clemson University Press) e The Bughouse, di Daniel Swift (Harvill Secker). Utili a chi non si accontenta dei luoghi comuni e delle frasi fatte, sono entrambi un ottimo esempio di come si dovrebbe approfondire un personaggio complesso come Pound, che fu sì fascista e mussoliniano ma soprattutto pacifista confuciano e patriota americano.

Il primo, destinato soprattutto a un pubblico di specialisti, è un manuale dedicato alla più importante opera in prosa di Pound, conosciuta in italiano come Guida alla cultura, pubblicata da Sansoni nel 1986 e mai più ristampata dopo il 1991, mentre The Bughouse è il resoconto di una ricerca sul campo dedicata al lungo internamento di Pound nel manicomio criminale (il bughouse del titolo) di St Elizabeths dal 1945 al 1958. Guida alla cultura, scritto nel 1938 è una via di mezzo tra un'autobiografia letteraria, il «sussidiario di 5a elementare» chiestogli dalla figlia Mary, allora scolara, e una vorticosa disenciclopedia di tutto quello che merita di essere conosciuto e tramandato. Indispensabile per chiunque voglia penetrare le allusioni dei Cantos e le perorazioni dei Radiodiscorsi, il contenuto della Guide to Kulch viene accuratamente esaminato e spiegato, parola per parola, da questo prezioso Companion. Nella prefazione all'ultima edizione rivista da Pound, quella del 1970, il poeta sintetizza efficacemente il significato della sua missione: «La lotta fu, e potrebbe ancora essere, quella di mantenere certi valori per cui vale la pena di vivere e scovare un significato nel caos».

Fu proprio aggrappandosi a questo senso, alla ricerca di un significato nel caos che Pound riuscì a non impazzire davvero nel manicomio criminale di St Elizabeths, esperienza drammatica che Daniel Swift, un accademico momentaneamente travestito da non-accademico, racconta nel saggio The Bughouse. Ci troviamo quindi di fronte, a differenza del precedente Companion, a un saggio che può essere abbordato da chiunque sia interessato a saperne di più sull'autore dei Cantos e sulla sua presunta pazzia. I fatti sono raccontati dettagliatamente e il lavoro fatto da Swift è meritorio, tranne che per la insistente e fastidiosa presa di distanza dalle idee del poeta, probabilmente per la paura di essere scambiato per «poundiano» o di non essere considerato abbastanza antifascista. Forse per questo motivo, Swift non ha insistito troppo sulla vera tragedia di Pound, purtroppo ignorata da quasi tutti, che consiste nella privazione della sua personalità giuridica.

Nel settembre 1946 Pound fu affidato a sua moglie Dorothy, che fino alla morte fu la sua tutrice, gestendo in totale autonomia ogni aspetto giuridico della vita di Ezra, che non poté neppure decidere le sue ultime volontà, che infatti non furono rispettate. Amaro destino e crudele contrappasso per colui che ha insistito tutta la vita sulla necessità di mantenere la parola e di rispettare i patti.

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