Chi si fosse recato giovedì 25 ottobre al Circolo ARCI RitmoLento in via San Carlo 12/a a Bologna per assistere all'incontro «Dialoghi su Tolkien» promosso dal circolo letterario «Le Torri di Merlino», sarebbe rimasto deluso e sconcertato. L'incontro risultava sospeso, anzi del tutto annullato. Come mai? Erano malati entrambi i relatori? Affatto, semplicemente i responsabili di RitmoLento avevano ricevuto una e-mail che li sconsigliava di far svolgere quell'incontro dato che veniva considerato «incongruo» con le attività «antirazziste» e «antifasciste» dell'ARCI. Il pressante consiglio immediatamente accettato ed eseguito a onta del nome del circolo, era firmato «Federico Guglielmi», uno che a quanto pare preferisce i (suoi) monologhi su Tolkien ai dialoghi preannunciati. Ma chi è mai costui per avere tanto ascendente da indurre a cassare una manifestazione culturale concordata e preannunciata da tempo? Il quarantacinquenne Guglielmi altri non è che il famosissimo Wu Ming Quattro, uno dei componenti del variegato e non omogeneo collettivo che usa questo pseudonimo cinese che vale per «Senza Nome» - i singoli che si fondono in una firma valida per tutti - ed il cui blog si intitola al generale Giap (tutto un programma)..
Ma quali i motivi del disinteressato e indecente consiglio? Li conosciamo perché l'ARCI ha girato la missiva a «Le Torri di Merlino» e questo a sua volta ai diretti interessati che ne hanno parlato su Facebook suscitando l'indignazione generale di fronte ad una decisione scandalosa soprattutto per i morivi addotti. Vale a dire, quelli dichiarati non certo dall'ARCI che invece di fronte alla richiesta di spiegazioni dei conferenzieri ha taciuto parlando ipocritamente di «criticità», ma che invece sono evidentissimi nella missiva del Guglielmi medesimo. Ma chi sono i due relatori penalizzati sino a questo punto? Due sprovveduti attivisti politici? Sono Gianluca Comastri, che ha diffuso la scandalosa faccenda su Facebook, autore di un'opera in due volumi di alto livello, Le lingue degli Elfi della Terra di Mezzo (L'Arco e la Corte, 2018), e Giovanni Costabile autore del notevole Oltre le mura del mondo. Immanenza e trascendenza nell'opera di J.R.R. Tolkien (Il Cerchio, 2018). Due specialisti inattaccabili sul piano delle conoscenze tolkieniane. Ma attaccabili, specie il secondo, su un altro piano, ma extraletterario, quello ideologico o meglio politico che con Tolkien in sé tema della conferenza - nulla hanno a che vedere.
Infatti nella email che è stata girata ai diretti interessati, Guglielmi se la prende con Costabile in quanto esponente di una interpretazione «cattofascista» di Tolkien, reo di aver pubblicato per un editore di «estrema destra» come Il Cerchio, e quasi peggio! - di fregiarsi della introduzione di Oronzo Cilli il quale, pensate un po' che orrore, da giovane è stato «missino» e da adulto un «protegé di Alemanno» e candidato alle elezioni di Barletta nel 2011 nella lista del PDL, all'epoca al governo. E tutto questo sarebbe stato secondo il Guglilmi «incongruo» e «imbarazzante», e non invece pluralista e democratico come sarebbe logico pensare. Ma gli «spazi della sinistra», come il circolo ARCI RitmoLento non possono permettersi simili contaminazioni, non possono permettersi un confronto tra opinioni diverse, e quindi l'incontro, dietro questo suggerimento cogente, è stato annullato di punto in bianco senza proporre spiegazioni né soluzioni alternative. Bologna è pur sempre «la rossa», no?
Lo scandalo per certa gente nel 2018 sta qui, e deriva tutto dalla mentalità neocomunista di chi si ripara dietro queste «accuse». Non vale la qualità della tua opera, non vale la notorietà internazionale (che Wu Ming 4 non possiede), ma vale solo la presunta appartenenza politica per essere degno di parlare o meno.
Dopo che Gianluca Comastri ha reso nota in Rete la censura è iniziato un polemico dibattito dove il nostro Guglielmi alla Quarta ne è uscito con le ossa rotte, ma ha evidenziato anche l'atteggiamento inaudito dell'AIST, l'Associazione Italiana di Studi Tolkieniani, che di fronte alla evidenza di tanta faziosità non solo non ha preso posizione esplicita per la libertà di espressione di tutti, ma quasi quasi ha giustificato l'incauto censore. È ovvio del resto: Wu Ming alla Quarta è uno dei padri fondatori dell'AIST, e il suo presidente, Roberto Arduini, è un giornalista de l'Unità, e come tale ha l'imprimatur dei neocomunisti. Infatti ha utilizzato lo stesso metro di giudizio del suo maestro scrivendo,nel luglio 2017, sul sito dell'AIST un lungo pistolotto accusatorio nei confronti di quella che sprezzantemente definisce Scuola Tradizionale, cioè tutti gli studiosi che interpretano l'opera di Tolkien secondo un metodo mitico-simbolico, negandone il valore e contestandone l'applicazione. E in base a cosa lo fa?
Il sistema ha una storia lunga e autorevole, e inizia da Lenin e Stalin per poi proseguire sino a Togliatti: tutti coloro che nell'ambito della cultura non sono allineati alla ideologia ufficiale del partito e non usano la metodologia critica del marx-leninismo (e poi di Lukàcs) sono «nemici del popolo» e quindi da boicottare, emarginare e condannare, ancorché siano grandi scrittori, poeti, letterati, scienziati, artisti, magari premi Nobel. Sicché da quando Arduini e Guglielmi hanno conseguito flop clamorosi a ripetizione cercando di criticare quelli che ritengono i loro «nemici» sul piano della interpretazione tolkieniana, sono dovuti scendere sul piano ideologico per demonizzarli in base al rozzo schema che se sei «di destra» hai torto a prescindere, mentre se sei «di sinistra» hai ragione a prescindere. E infatti che l'Arduini abbia pubblicato e curato un libro (il Kalevala) per la casa editrice di «estrema destra» Il Cerchio non importa: evidentemente Guglielmi non lo considera un fatto esecrabile come invece lo è per Giovanni Costabile!
E se ad essere annullata fosse stata una loro conferenza in base a criteri solo politici a contrario, cosa mai sarebbe successo? Tuoni, fulmini e denunce di attentato alla libertà di espressione da parte dei «fascisti» ovviamente, magari una indignata articolessa su Repubblica a firma della mia ex collega Rai Lipperini che è una esperta di queste cose: in una trasmissione radiofonica su Tolkien in più puntate diede spazio critico soltanto ai signori Arduini e Guglielmi dimenticandosi ma che caso! - di tutti gli altri. Preclaro esempio del pluralismo del servizio pubblico...
Fortunatamente per chi volesse assistere alla conferenza negata da Wu Ming alla Quarta e dall'ARCI essa si svolgerà sabato 6 novembre presso il Caffè Letterario Notturno Sud, via del Borgo di San Pietro
123/G, Bologna. E potrà constatare di persona la grande pericolosità delle interpretazioni cattofasciste tali da togliete il diritto di parola garantito dalla Costituzione in questa Italia ipocrita del politicamente corretto.
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