Le donne di oggi potrebbero imparare molto da un personaggio come l’imperatrice consorte del Sacro Romano Impero Maria Teresa, arciduchessa d’Austria (1717-1780). Per alcuni il suo nome è oscurato dalle nebbie del tempo che troppo spesso avvolgono uomini e donne del passato, benché abbiano fatto la Storia. Inoltre la figura di Maria Teresa è stata, in parte, oscurata da quella più “chiacchierata” di una delle sue figlie, la regina di Francia Maria Antonietta. Eppure fu l’arciduchessa, molto abile nel condurre le politiche matrimoniali, a consentire alla sua discendente di regnare su uno dei Paesi allora più importanti d’Europa (il regno di Maria Antonietta si concluse nel sangue, lo sappiamo, ma questo Maria Teresa non poteva certo prevederlo).
Andiamo con ordine: Maria Teresa era figlia dell’imperatore Carlo VI d’Asburgo (1685-1740) e fin da giovanissima mostrò un’intelligenza notevole, coltivata al meglio dai precettori gesuiti e una particolare predisposizione per lo studio (da questo punto di vista la sua personalità ricorda molto quella di un’altra sovrana che visse nella sua stessa epoca, la zarina Caterina II di Russia). Ciò le consentì di prepararsi, in parte, al futuro che l’attendeva e su cui già si addensavano nuvole oscure. Attraverso il documento della Prammatica Sanzione emanato nel 1713 Carlo VI, seppur deluso dalla mancanza di figli maschi, nominò unica erede degli Asburgo Maria Teresa, togliendo la possibilità alle figlie del fratello Giuseppe di reclamare il trono. Nel 1740 Maria Teresa divenne la prima e unica donna del suo casato a poter regnare. Questo cambiamento non piacque affatto alla Francia, alla Spagna e ai principi tedeschi che le dichiararono guerra. Maria Teresa ebbe la meglio sui suoi nemici, ma non poté conquistare il titolo di imperatrice regnante, assunto dal marito Francesco I di Lorena. Si dovette accontentare di quello di imperatrice consorte.
La sovrana, una bella donna dagli occhi azzurri e i capelli biondi, sempre elegante, era serissima e molto gelosa del marito, di cui mal sopportava le infedeltà. Nonostante l’amore che nutriva per lui, (furono i capostipiti della dinastia degli Asburgo-Lorena) di fatto non gli consentì mai di intromettersi nelle questioni di Stato. Maria Teresa non era stata educata per governare, poiché suo padre sperava di avere, presto o tardi, eredi maschi. Tutto ciò che sapeva di politica lo imparò quando apparve chiaro che non vi sarebbe stato alcun fratello a rubarle la corona, ma soprattutto “sul campo”. All’epoca non si parlava di diritti umani, o delle donne. Maria Teresa dovette farsi strada da sola in un mondo costruito dagli uomini a loro “misura”. Era una cattolica convinta, definita molto riservata e austera, per nulla incline a concedere libertà di culto (si ammorbidì un po’ col tempo e con le proteste del figlio, l’erede al trono Giuseppe). Tuttavia non accettò mai neanche le ingerenze della Chiesa nella sua condotta politica. Riformò con piglio deciso l’amministrazione e la giustizia, imponendo il pagamento delle tasse pure al clero e alla nobiltà. Si occupò anche di modernizzare il sistema scolastico e sanitario. Tra lo stupore della corte e del popolo, nel 1767 si fece vaccinare e ordinò lo stesso per i suoi figli (la percentuale di mortalità infantile era alta e, purtroppo, anche l’imperatrice perse alcuni dei suoi bambini in tenera età).
Naturalmente non sottovalutò le relazioni diplomatiche con le più importanti nazioni europee. A quel tempo la rete di alleanze si tesseva anche attraverso i matrimoni: Maria Teresa, dopo lunghe trattative, riuscì a far sposare una delle figlie, Maria Antonietta, con il Delfino di Francia. L’imperatrice era molto tenera con i figli, attenta alla loro educazione, ma sapeva essere estremamente severa quando era il caso. Ci è pervenuto il carteggio con cui rimprovera la vita troppo “spensierata” di Maria Antonietta a Versailles, cercando con ogni mezzo (e per di più invano) di ricondurla “nei ranghi” di una Delfina e, poi, di una regina.
Maria Teresa, la donna che non avrebbe dovuto occupare il trono degli Asburgo, destinata a essere solo una monarca consorte, aveva trovato una nazione sull’orlo del baratro, ma era riuscita a renderla forte, efficiente e moderna, lasciando in eredità al figlio e all’Europa un futuro più sicuro e dignitoso. Senza arrendersi mai, nonostante i tranelli tesi dai suoi nemici, ribellandosi a un sistema che voleva relegarla ai margini di quel potere che le spettava di diritto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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