Ha un sorriso largo da qui a lì, Alessandra Amoroso, quando scende dal palco del Pala Alpitour di Torino Ha debuttato con un tutto esaurito (9870 biglietti, per la precisione) e tanti altri ne troverà nelle altre trentun date che fino a maggio sono già state prenotate da 150mila spettatori. «Non vedevo l'ora di iniziare. E mi è piaciuto tutto, dal palco alle invenzioni visual di Sergio Pappalettera fino al calore enorme del pubblico», spiega lei. In mezzo al mare magnum di negatività che sprizza dal pop, Alessandra Amoroso è un simbolo di positività che in dieci anni di carriera (non a caso, disco e tour si intitolano 10) ha collezionato dischi di platino e sold out ma, soprattutto, ha creato un pubblico che non è in «modalità social», ossia non la dilania di richieste né la «bullizza» a suon di insulti. Forse perché il rapporto si è creato prima che nascessero i codici di Facebook o Twitter o Instagram fatti di volubilità e pedinamenti digitali. E questa «corrispondenza di amorosi sensi» (e «amorosi» non è casuale) si è celebrata anche tra palco e platea del Pala Alpitour, tra l'artista, disposta con la band su di un bel palco con scalinata in plexiglass e una passerella con pavimento in Led, e un pubblico appassionato che durante Il mio stato di felicità si è ritrovato a ballare quasi in prima fila. In più lei è riuscita a concentrare la propria emotività per dare nuovi riflessi a una voce mai così «rotonda» e focalizzata.
Insomma, Alessandra Amoroso, il messaggio è quello dell'ultima canzone in scaletta: Forza e coraggio.
«Quello è anche un claim, ossia una richiesta, un incoraggiamento. Bisogna avere forza e coraggio ogni giorno. E nelle ultime settimane c'è stato un altro episodio che me lo ha confermato».
Quale?
«Ho ricevuto una lettera».
Da chi?
«Non si può dire il nome del mittente perché è coperto dal segreto. Ma è una ragazza che, nonostante tutta la violenza di un uomo, mi ha scritto di aver ritrovato la possibilità di credere attraverso le mie canzoni. È stata una lettera che mi ha distrutto emotivamente, ma che è delicata e preziosa».
La incontrerà?
«Direi che sia una ipotesi molto difficile quella di vederla a un mio concerto. Forse è più possibile andarla a trovare. Se ci riuscissi, la abbraccerei fortissimo».
A proposito, Emma è stata oggetto di una aggressione verbale su Facebook da parte di un consigliere leghista di Amelia, in provincia di Terni.
«Le ho mandato un messaggio nel nostro dialetto pugliese, che però non posso rivelare. Solo lei ed io lo sappiamo. Però sono allibita. È una giovane donna che ha il proprio pensiero e lo ha espresso lecitamente. Certo che siamo in un periodo proprio strano. Oggi se parli, ti chiedono perché hai parlato. Se non parli, ti chiedono perché sei stata zitta. E non voglio accennare a chi dice cose del tipo sei una cantante e non puoi esprimere il tuo parere».
Diciamo che i social hanno aperto le dighe.
«Tanti hanno possibilità di dire cose in più. Pur di avere un like, molti sono disposti a scrivere mer.. su qualsiasi argomento. Oggi è tutto odio, tutta guerra, tutta violenza. E dire che ci sarebbero tutti i poteri per far nascere cose belle».
Il tour andrà avanti fino a maggio. E poi?
«E poi c'è il raduno con i miei fan a Roma il 20 luglio».
E dopo?
«E dopo vorrei prendermi cura di me stessa per un po'. E magari pensare anche a un figlio».
Ma se si allontana dalle scene anche solo per poco, ai suoi fan dispiace.
«No, loro sono felici se io sono felice».
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