Spietata e inquietante Torna Jessica Chastain l'antidiva che vale oro

Che fosse la più brava e bella del reame cinematografico l'avevamo capito con il capolavoro The Tree of Life in cui l'appartato regista Terrence Malick è rimasto folgorato dalla leggiadria di Jessica Chastain ripresa suggestivamente sempre sul far della sera. Ora scopriamo che la meticolosa e riservatissima - mai un gossip - attrice dai capelli rossi è anche la più ricca al botteghino. Lei che in un paio di anni, dopo una lunga gavetta televisiva, ha interpretato qualcosa come dieci film, è in questi giorni ai primi due posti del box office statunitense con l'horror Mama di Andres Muschietti prodotto da Guillermo Del Toro e con Zero Dark Thirty di Kathryn Bigelow sull'eliminazione di Osama Bin Laden. Così con 36 milioni di dollari d'incasso in una sola settimana il primo (costato appena 15 milioni) e con 60 il secondo in un mese, la protagonista dell'eterogenee pellicole è la regina di Hollywood. Incoronata anche dal pubblico dopo che la critica non sapeva più che scrivere per tesserne le lodi. Curioso caso di attrice impegnata in serie tv peraltro quasi mai da protagonista (qualche episodio di Law & Order: il verdetto, E.R. - Medici in prima linea e Dark Shadows) che approda non proprio giovanissima al grande cinema e in un battibaleno lo pervade con la sua forte presenza, con il suo volto indimenticabile e un po' classico ma solo apparentemente paragonabile all'altra rossa più famosa di Hollywood, Rita Hayworth. Perché la Chastain con una Jessica Rabbit condivide solo il nome, al massimo la pettinatura, ma poi in tutti i ruoli del biennio d'oro 2011-2012 ha mostrato in controtendenza il lato meno vamp delle donne, quello più pragmatico dell'agente del Mossad, i servizi segreti israeliani, sulle tracce di un criminale di guerra nazista nel film di John Madden Il debito, la Samantha di Take Shelter di Jeff Nichols che si divide tra casa e lavoro e la difficile convivenza con un marito dalle visioni apocalittiche, è Salomè in Wilde Salome di Al Pacino, di nuovo detective arma in pugno nel bel esordio della figlia di Michael Mann, Ami Canaan, Le paludi della morte. Fino alla strepitosa agente della Cia Maya che in Zero Dark Thirty fulmina tutti i colleghi maschi desiderosi di prendersi il merito dell'operazione Bin Laden con l'indimenticabile: «Sono io la figlia di puttana che ha trovato il nascondiglio». Un'interpretazione di una donna sfaccettata, dura e fragile, che potrebbe valerle, dopo il Golden Globe, anche l'Oscar il prossimo 24 febbraio come migliore protagonista.
Intanto impareremo anche noi a conoscere bene questa attrice nata 35 anni fa a Sonoma in California - padre pompiere e madre cuoca vegana - folgorata a sette anni dalla danza e dalla recitazione sulla strada del musical Joseph and the Amazing Technicolor Dreamcoat di Andrew Lloyd Webber e Tim Rice perché la Universal, che distribuisce in Italia ambedue i film campioni d'incasso, farà uscire il 7 febbraio il grandioso Zero Dark Thirty e ha anticipato al 28 febbraio l'horror Mama con il titolo italiano La madre inizialmente previsto nel deserto estivo dei primi di agosto. Evidentemente non ci si aspettava tutto questo successo negli Stati Uniti. Il film racconta l'inquietante storia di due ragazze che spariscono nel bosco, nel giorno in cui i loro genitori restano uccisi. Da allora lo zio Lucas (Nikolaj Coster-Waldau) e la sua fidanzata Annabel (la camaleontica Jessica Chastain in un'inedita versione dark, capelli e tatuaggi) non fanno altro che cercarle.

«Volevo dare dimostrazione di poter recitare in una parte del tutto diversa», ha avuto modo di dire l'attrice che probabilmente ora guadagnerà molto di più dei 100 dollari al giorno di Take Shelter e potrà così coronare il sogno di comprare alla mamma un furgone attrezzato per la sua attività di chef vegana. Una donna perfetta.

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