Formolo, tricolore senza pensarci

Il veronese Davide Formolo (26 anni) prova la pedalata dopo un lungo riposo e trova la fuga scudetto

Da Wikipedia
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Compiano - Fermi tutti: il riposo fa bene. Non esagerate con gli allenamenti. Non massacratevi con uscite infinite, e soprattutto cercate di prenderla un po' più con filosofia. Se volete vincere, basta non pensarci. Uscite a cena con vostra moglie, mangiatevi anche un gelatino. Questa è la ricetta di Davide Formolo, 26enne veronese di Negrar, nuovo campione d'Italia.

È questo spirito a guidare la nuova maglia tricolore nella canicola dell'Alta Valtaro, lui che solitamente è corridore da classiche e gelo: non a caso alla Liegi, quest'anno, è arrivato secondo sfiorando il colpaccio.

È un Formolo sorprendente e sorpreso, che mette in mostra l'aspetto più bello del suo essere ciclista: sempre all'attacco. Lo chiamano roccia. Non perché sia duro, ma perché è un duro. Uno che quando parte, non lo vedi più. Vince poco, ma quando lo fa è sempre da lontano: così quattro anni fa al Giro; così la scorsa primavera in Catalogna, così ieri, su un percorso senza pianura e mantenendo per trenta chilometri mezzo minuto sui favoriti, bloccati da giochi tattici e un caldo asfissiante.

È un Formolo incredulo, che ha fatto di tutto per dimenticare un Giro molto complicato per via di un dolore al piede e che qui si era presentato ieri mattina «per fare una pedalata in tutto relax».

«È proprio così: dopo la corsa rosa, in cui ho sofferto per un guaio al piede, mi sono soprattutto risparmiato ha spiegato il neo campione d'Italia -. È la vita: a volte parti con ambizioni e un contrattempo ti frena, a volte parti senza pensieri e finisci col tricolore indosso», racconta lo scudettato della Bora (formazione tedesca, che ieri ha preceduto di 27 Sonny Colbrelli e Alberto Bettiol (già secondo alla crono tricolore dell'altro ieri alle spalle di Ganna per soli 52 centesimi).

Un campionato italiano molto bello, nel quale sono arrivati segnali incoraggianti da Aru (11°) e che ha visto Nibali lavorare per i compagni fino al penultimo giro prima di

raggiungere la doccia. Ora li aspetta il Tour, da affrontare da sabato con il via da Bruxelles. Formolo non ci sarà: per lui la preolimpica a Tokio, il Giro di Polonia e la Vuelta. Senza pensarci troppo. Con molta leggerezza.

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