nostro inviato a Milanello
«La coppa Italia è la via meno tortuosa per entrare in Europa». Ascoltare una mezz'ora di fila Mauro Tassotti è sempre un piacere, diffusore di equilibrio, uno così ce l'hanno in pochi: «Cosa farò? Mi sono trovato molto bene con Clarence Seedorf, c'è stato un momento di turbolenza dopo l'esonero di Allegri, ma è normale. Con lui ho lavorato per tre anni e mezzo, adesso c'è un nuovo staff, ma io rimango a disposizione della società. Cosa ci faccio qui? Bè, mi hanno chiesto di fare la conferenza stampa prima di Milan-Udinese e allora eccomi qui».
Risponde senza pause, solo cose sensate che arrivano chiare, schietto quando parla dei singoli: «Honda deve allenarsi e entrare nella squadra. La sua posizione preferita è dietro la punta. Ne abbiamo parlato con lui ed è questa la sua opinione, sulla fascia non ci va volentieri, c'è andato Kakà, più abile ad andare largo, anche se nelle nostre intenzioni gli attaccanti sono tutti intercambiabili. Infatti quando è entrato Birsa con il Verona, Kakà è tornato in mezzo». Su Balotelli comprensione: «Lui adesso gioca centravanti, prima era una seconda punta, poi è arrivato al Milan e in questo ruolo è andato in Nazionale. Ci è piaciuto ma vorremmo di più da lui. Più partecipazione anche a livello emotivo, sembra gli sia tornata la serenità». Il resto è sulla conferma del 4-2-3-1: «Non so se potremo attuarlo contro squadre di grande livello, ci stiamo lavorando e si va avanti così per tutta la stagione. Il dato più rilevante è che contro il Verona abbiamo giocato la prima mezz'ora nella loro metà campo. Seedorf è arrivato con idee chiare e pensa al Milan senza sosta». Poi un flash sul quarto di coppa Italia: «L'Udinese è in difficoltà, non so se questo lo renda più morbido o se, giocando senza pressione pensando al Campionato, diventi più pericolosa».
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