"Nuoto per raccontarmi E sono pronto per l'oro"

Bronzo a Barcellona, Greg detiene la miglior prestazione dell'anno sui 1500 m Con la Pellegrini è l'altra nostra punta: «Sento la responsabilità, ma mi stimola»

"Nuoto per raccontarmi E sono pronto per l'oro"

Capitano senza gradi. Non ne ha bisogno perché se li è guadagnati sul campo, meglio in piscina, unico azzurro a presentarsi al Mondiale di Russia con il miglior tempo stagionale nella sua specialità. Dopo l'exploit della staffetta veloce trascinata dal capitano “vero”, Filippo Magnini, Gregorio Paltrinieri suona la carica alla squadra. Lui si tufferà oggi negli 800 «e li voglio fare bene», un test in vista dei “suoi” 1500 di domenica: «Conto su tutti i miei compagni di squadra. Ognuno di loro merita di salire sul podio: siamo un bel team da scrivere a caratteri cubitali».

Alla conquista del mondo partendo dalla provincia… Cosa c'è di speciale nell'aria a Carpi? La Serie A, Paltrinieri... Neanche il terremoto vi ha fermati...

«Posso dire con orgoglio che hanno applicato i principi in cui credo: lavoro, sacrificio e spirito di squadra».

E Greg è pronto per l'appuntamento con la storia?

«Sì mi sento pronto perché preparo questa sfida con determinazione, costanza e senza fretta: sono conscio che sia un percorso in cui il successo sia dato da un mix di sacrificio e passione».

Ha il miglior tempo stagionale. Responsabilità in più...

«I grandi risultati devi saperli mantenere, si tratta di un'ulteriore responsabilità è vero. Vorrei poter ripagare il lavoro mio e di tutte le persone vicine che mi supportano».

Due anni dopo Barcellona le uniche medaglie di allora, lei e Federica Pellegrini, siete sempre le stelle della spedizione azzurra, è così difficile emergere?

«Il nostro Paese è fortemente legato al calcio che fagocita l'attenzione. Ma il vento sembra stia cambiando, grazie a tanti ragazzi che stanno riportando l'Italia sul tetto del mondo nelle loro rispettive discipline».

Teme più gli avversari o i loro trucchi? Ha già gareggiato contro dopati.

«E ci sono rimasto male, non lo nego ma il primo a rimanerci male sapendo di aver rubato una vittoria è proprio colui che vince con l'inganno. La coscienza a me piace averla pulita».

Il suo doping è il lavoro e poi a tavola si sfoga con...

«Pasta condita con tanto parmigiano e… cioccolata».

Sono sempre di più gli atleti che vanno all'estero... Lei cosa ha trovato in Australia?

«Il lavoro molto tecnico e meno incentrato sui carichi fisici. Loro si concentrano sull'insegnare i giusti movimenti, vivendo il nuoto in maniera più rilassata. E ci tornerei anche per un periodo più lungo».

Magari in vista di Rio. A proposito di Giochi... manca un anno, dopo l'apprendistato di Londra, è obbligatorio nuotare per le medaglie.

«Non mi piace parlare di medaglie prima di averle conquistate. Obbligatorio è mettercela tutta».

Il recente sfogo di Federica Pellegrini sulla piscina bollente... Avete l'impressione di essere figli di un dio minore?

«Purtroppo nei periodi dei grandi eventi i media rischiano di farci apparire quello che non siamo; una pressione mediatica che si aggiunge a stati d'animo particolari».

Spesso del nuoto si dice «ma come fanno a divertirsi? Avanti e indietro...»?

«Nuotare è lo strumento per scrivere la mia storia. Per me rappresenta serenità: quando nuoto entro come in un mondo parallelo, dove mi posso dimenticare di tutto e concentrarmi solo sulla sfida di migliorarmi continuamente».

Difficile avere amicizie nell'ambito professionale. Con Gabriele Detti come ci siete riusciti?

«Con un rapporto fondato su amicizia e rispetto reciproco. Mi stimola a dare sempre il massimo».

Spesso gli atleti devono sacrificare la scuola... Lei si è iscritto all'università.

«In Italia bisognerebbe rivalutare il discorso studio-sport agonistico.

Non credo che le due cose siano inconciliabili, anzi, se si ha chiaro un percorso professionale per il post carriera bisogna fare in modo di portare a termine tutte e due le cose. So che arriverà il momento in cui non farò più l'atleta, quindi non rinuncio allo studio e agli amici che sono importanti per il mio futuro».

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