"Valentino è stato eroico, si è impegnato moltissimo per correre ieri, ha affrontato la gara alla grande con la gamba ancora rotta".
Così il chirurgo che ha operato Valentino Rossi, il dottor Raffaele Pascarella, direttore dell'Unità operativa di Ortopedia e Traumatologia all'ospedale Torrette di Ancona, ha commentato la gara del pilota.
Appena 25 giorni fa Valentino Rossi è stato operato per una frattura scomposta a tibia e perone ma ieri è riuscito nell'impresa e ha corso durante il gp di Aragon dove si è piazzato alla quinta posizione.
"Devo ammettere - confessa il chirurgo all'Agi - che ho visto la corsa con le mani sul viso e il cuore in gola ogni volta che Valentino piegava la moto. Tutti si chiedono: 'Come si può correre a 300 all'ora a tre settimane da una frattura così seria?'. Con la grande motivazione. Lui ha anticipato molto i tempi, ha fatto fisioterapia 6 ore al giorno per ridare tonicità alla gamba, ha fatto di tutto".
Dopo l'incidente del 2010, però, non basta la fisioterapia a far saldare tibia e perone fratturate così come spiegato dal medico: "La gamba è stabilizzata, ma è ancora rotta - conferma Pascarella - con un chiodo fissato nella tibia. Ci vogliono mesi prima che le ossa si saldino, e prima di un anno e mezzo non interverremo per togliere il chiodo. Tra un paio di settimane lo rivedremo, ma non credo che lo sforzo fatto ieri possa peggiorare il decorso anzi, ci aspettiamo miglioramenti".
Se non fosse stato per il crollo nel finale, Valentino Rossi sarebbe salito sul podio in stampelle: "Certo, lui cammina con il bastone perchè non può ancora
caricare il peso sulla gamba - spiega il medico - ma in moto è diverso, tecnicamente si poteva fare e infatti lo ha fatto. Certo ci vuole tanto coraggio, impegno e grandi motivazioni, ma Rossi non lo scopriamo certo oggi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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