Al Qaeda si lamenta per il prezzo di Bale

Il leader della cellula yemenita attacca il Tottenham: "Mercanti ebrei, verrete puniti per la vostra avidità"

Al Qaeda si lamenta per il prezzo di Bale

Ci mancava soltanto la mano di Al Qaeda nell'intricata trattativa Bale-Real Madrid e puntualmente gli jihadisti non hanno perso occasione per dire la loro, sfruttando il momento di grande attenzione mediatica che si sta vivendo attorno all'operazione clou dell'estate sportiva. Su un blog yemenita, come riporta la stampa di Abu Dhabi, Ahmed Al Dossari, leader della cellula di San'a, ha inveito contro il Tottenham e il suo presidente Daniel Levy definendoli «mercanti senza scrupoli. Ebrei che saranno puniti per la loro avidità dalla collera divina e dal suono delle armi». Al Dossari si riferisce al gioco al rialzo praticato dal club londinese che è arrivato a chiedere al Real Madrid fino a 120 milioni di euro per Gareth Bale, talentuoso esterno sinistro di origini gallesi. Gli uomini di Al Qaeda non sono certo tifosi della squadra di Ancelotti, ma non vedono di buon occhio il Tottenham, il club del quartiere ebraico londinese, guidato da un imprenditore del ramo finanziario originario di Tel Aviv.

Da Londra nessun commento ufficiale, anche perché certe prese di posizione ormai non sorprendono più di tanto. Le strade del calcio e della jihad vantano più punti di convergenza di quanto si possa immaginare. Ben nota ad esempio era la passione di Osama Bin Laden per l'Arsenal, altro club di Londra, famoso anche per i rapporti tutt'altro che idilliaci con il Tottenham. Il padre di Al Qaeda aveva talmente a cuore le gesta dei "gunners" che non perse occasione di sostenerli dal vivo dalle tribune di Highbury. Come accadde nel 1994 in occasione delle gare contro Torino e Paris Saint Germain. La sincera passione lo portò anche a regalare a uno dei suoi figli, Abdullah (il maggiore), una maglietta con la speranza che gli venisse voglia di tifare Arsenal. I sostenitori dei "gunners" dimostrarono di gradire l'ingombrante tifoso dedicandogli un coro che recitava "Osama, è un talebano, è un tifoso dell'Arsenal".

Qualcosa di simile accadde in Germania, dove Marwan Al Shehhi, uno degli affiliati alla cellula di Al Quds, risultò in possesso di una regolare tessera d'abbonamento dell'Amburgo, club della Bundesliga. Per la cronaca Al Shehhi si schiantò con il volo United Airlines 175 contro la seconda torre del World Trade Center di New York.
Tornando all'Inghilterra, nel 2007 Al Qaeda stava preparando un attentato con obiettivi gli stadi della Premiership. L'organizzazione terroristica aveva manifestato il suo interesse calcistico bollando come "adoratori del male", e minacciando di morte, alcuni giocatori che militavano nel campionato inglese tra i quali Wayne Rooney, David Beckham e Thierry Henry.

Il piano, sventato da Scotland Yard, prevedeva un attacco in uno dei maggiori stadi inglesi, durante una partita trasmessa dal vivo sulla televisione britannica. Tre uomini pronti al martirio, selezionati tra i miliziani somali di Al Shaabab, avrebbero dovuto eludere la sorveglianza delle forze dell'ordine, entrare sul terreno di gioco e sparare all'impazzata. Appartenevano al gruppo coordinato dallo sceicco saudita Abdullah Al Najdi, il mufti che aveva lanciato una fatwa contro il gioco del calcio, considerato «stupida disciplina inventata dai sionisti per distrarre i giovani dalla guerra santa».


Per la cronaca Al Najdi è la stessa guida spirituale che nel 1998 esultò per la vittoria dell'Iran sugli Stati Uniti a Lione durante i mondiali francesi. Evidentemente in quel caso il pallone non aveva connotati sionisti...

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