Rivoluzione in panca Nelle vetrine d'Europa tra saldi e occasioni

Dall'impossibile convivenza Tourè-Guardiola a Cavani e Pogba, fino al caso Ilicic-Balotelli

Rivoluzione in panca Nelle vetrine d'Europa tra saldi e occasioni

Sarà un mercato da retrobottega con gli scout sguinzagliati negli angoli più remoti, opportunità e fantasia al potere. Ma non possiamo lavorare solo sugli svincolati, (qui sopra la lunga lista dei giocatori che se non rinnovano con i loro attuali club si liberano a giugno a costo zero) diamoci un contegno. Le trattative potrebbero riservare grosse sorprese, cambiano tante panchine in Europa, soprattutto quelle ricche, rivoluzione e giocatori in saldo. Forse.

Yaya Tourè nel City ritrova Pep Guardiola che lo allontanò dal Barcellona sei anni fa. I due non filano, figurarsi ora che l'ivoriano quando corre neppure alza le ginocchia ed è sempre più simile a un paracarro. Fortunatamente per tutto il calcio italiano e più in generale del mondo, il Daily Mirror ha rivelato che il centrocampista non ha alcuna intenzione di abbassare l'ingaggio da 220 mila sterline a settimana, quindi resta al City. È una notizia, se è buona, perché dubitarne? Il Psg dovrebbe confermare Laurent Blanc, sta puntando forte su Alexis Sanchez ora all'Arsenal, ma Cavani è stufo, anche se Ibrahimovic dovesse lasciare Parigi: «No, non dipende da Ibra se parto ma da come finisce l'anno», ha detto il Matador. Intanto strizza l'occhio alla Juventus. Anche il Real Madrid sembra in ribaltamento estremo, e Ronaldo sul mercato a 60 milioni non è male se non fosse per i 20 lordi di ingaggio. Florentino Perez ha dato un prezzo anche a James Rodriguez, 75 milioni e cambia maglia. Ai blancos arrivano Hazard e Lewandowski, sempre più incerto il futuro di Zidane. Nel Barcellona Busquets non rinnova e Pogba si vede in blaugrana. Qui si innesca una storia nella storia perché al Barça hanno chiuso i ponti con Raiola dopo averlo pubblicamente accusato di pretendere il 20 per cento sulla cessione dei suoi giocatori. Il Psg è pronto a chiudere un occhio e pagare il dovuto al procuratore di Pogba, ma è il francese che non vuole andare a Parigi. Cambiano le panchine anche da noi, il Milan è fermo tra Di Francesco, Prandelli, Brocchi e Lippi supervisor. All'Inter si parla addirittura di quote societarie, Moratti all'erta e Mancini tiene d'occhio la panchina dell'Arsenal. Con Higuain sempre più lontano, Ibra al Napoli non è una cosa così impossibile.

Il caso Josip Ilicic è bizzarro. Improvvisamente sembra che la Fiorentina sia in trasloco, tutto quanto di buono fatto finora, svaporato davanti al misero traguardo di una Europa league, eventualmente con preliminare. Chissà se resta Paulo Sousa, cedere per fare cassa, Babacar con la valigia pronta, come Vecino e Kalinic, qualunque buona offerta viene vagliata, compresa la cessione del suo giocatore di maggior qualità. Sloveno ma di origine croata, mancino, 12 reti, sette rigori su sette messi a segno, Ilicic piace a Jurgen Kloop che lo vuole portare al Liverpool. I Della Valle lo hanno preso nell'estate del 2013 da Zamparini per 9 milioni e gli hanno fatto sottoscrivere un quinquennale con scadenza giugno 2018 con clausola rescissoria pari a 25 milioni. Pagato in tre anni, ora sarebbe una super plusvalenza se non ci fosse di mezzo Mario Balotelli. Il Milan non lo ha ancora scaricato, non può farlo fino a quando non conosce le strategie dell'allenatore della prossima stagione, ma c'è un accordo con il Liverpool che si è impegnato a trovare una soluzione. E la Fiorentina lo è. Ilicic al Liverpool che gira Balotelli ai Della Valle più cospicuo conguaglio.

Occorre poi capire se i Della Valle hanno intenzione di mettersi Balotelli in casa, via un giocatore ritenuto discontinuo per un altro che garanzie in quella direzione ne da poche. D'acchito il tifo viola s'è scatenato, piuttosto Ilicic gratis al Liverpool.

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