Dopo Germania, Portogallo e Argentina, un'altra grande lascia il Mondiale. È la Spagna, che dice addio a Russia 2018 perdendo agli ottavi di finale contro i padroni di casa. Dopo l'1-1 maturato nei tempi regolamentari grazie all'autogol di Ignashevich e al pareggio su rigore di Dzyuba, le Furie Rosse hanno perso 4-3. Dal dischetto errori di Koke e Iago Aspas, nessuno per la Russia.
Qualche cambio nella formazione titolare per Spagna e Russia rispetto alle partite con Marocco e Uruguay. Il c.t. spagnolo Hierro mantiene intatto il 4-2-3-1 di partenza, ma a sorpresa esclude Iniesta: è Asensio a sostituirlo sulla trequarti, mentre a centrocampo Koke prende il posto di Thiago Alcantara. Turnover anche sulla fascia destra: Nacho sostituisce Carvajal. Cambio di mentalità e di interpreti per squadra russa: il c.t. Cherchesov si protegge con un accorto 3-5-2 (che in realtà è un 5-3-2). Fuori Cheryshev e Miranchuk, il peso dell'attacco è tutto sulle spalle di Dzyuba e di Golovin, mentre la diga di centrocampo è formata da Kuzyayev, Zobnin e Samedov. Lo spartito del match appare subito chiaro: Spagna all'attacco, Russia sulla difensiva.
Il fortino russo regge solo 10 minuti. Fallo di Zhirkov su Nacho, punizione dalla destra battuta da Asensio che trova Sergio Ramos pronto alla deviazione. Nel tentativo di anticiparlo, Ignashevich colpisce il pallone con la gamba e confeziona il più classico degli autogol. La partita delle Furie Rosse sembra farsi in discesa, ma i padroni di casa non si fanno travolgere dalla voglia di ribaltare subito il risultato. La Russia guadagna metri su metri, alla mezz'ora Golovin sfiora il gol con un bel tiro dalla distanza. Il pareggio dell'Armata Rossa arriva al 40'. Sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Piqué respinge con il braccio il colpo di testa di Dzyuba. Quest'ultimo va sul dischetto e trasforma con sicurezza il rigore del pareggio. Il primo tempo termina 1-1: risultato giusto con i difensori protagonisti. Promosso Ramos, bravo a propiziare il gol iniziale, bocciati Ignashevich e Piqué.
Nella ripresa si ripropone lo stesso copione visto nella prima frazione. Il tiki-taka spagnolo non è fluido e veloce come nelle giornate migliori, mentre il gioco della Russia si fa più propositivo, preferibilmente in contropiede. Merito anche della sostituzione decisa all'intervallo dal Cherchesov: fuori uno spento Zhirkov, dentro Granat. Ma le Furie Rosse hanno maggiore qualità e poco alla volta si fanno sempre più pericolosi dalle parti di Akinfeev. Poco prima del 60' ottima incursione di Isco, ma il fantasista del Real Madrid viene murato. Hierro e Cherchesov provano a spezzare l'inerzia della gara con qualche cambio. A metà ripresa Iniesta entra al posto di David Silva, mentre nella Russia Cheryshev e Smolov sostituiscono Samedov e Dzyuba. Le emozioni scarseggiano, Diego Costa non riesce ad incidere e a 10 minuti dalla fine si accomoda in panchina: entra Iago Aspas. L'ingresso del folletto del Celta Vigo regala un po' di imprevedibilità alla Spagna, che all'84' va a un passo dal 2-1: Akinfeev è prodigioso nell'opporsi prima al tiro dalla distanza di Iniesta e poi alla ribattuta di Aspas. L'1-1 tiene e si va ai supplementari.
Durante l'extra-time la Spagna prova a sbloccare l'empasse, ma Akinfeev è attento su Asensio e Piqué e prodigioso sul neo-entrato Rodrigo. La Russia pensa solo a difendersi, dal 90' il suo unico obiettivo sono i rigori. Tolta qualche parata dell'estremo difensore di casa, l'unica nota interessante è di tipo regolamentare. Russia e Spagna ricorrono al quarto cambio, innovazione introdotta quest'anno ai Mondiali. Nella Russia esce Kuzyayev ed entra Erokhin, tra le Furie Rosse fuori Asensio per Rodrigo.
Si va così ai calci di rigore. Segnano Iniesta, Smolov, Piqué, Ignashevich, Golovin, Sergio Ramos, Cheryshev. Koke e Iago Aspas, invece, si fanno ipnotizzare da Akinfeev. Per la prima volta, la Russia "moderna" è ai quarti di finale della Coppa del Mondo. Seconda eliminazione consecutiva della Spagna, che nel 2014 era uscita nella fase a gironi.
Una curiosità: le Furie Rosse non perdevano un match ai calci di rigore dai Mondiali del 2002, quando furono eliminati dalla Corea del Sud. Da allora, tra Europei, Mondiali e Confederations Cup, la Spagna non aveva mai perso. Ma ora c'è spazio solo per lacrime e rimpianti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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