"Le questioni di accoglienza sono un conto, quelle del gioco un altro. L'Inghilterra individua dei soggetti che entrano, se hanno professionalità per farli giocare, noi invece diciamo che Opti Poba è venuto qua, che prima mangiava le banane, adesso gioca titolare nella Lazio e va bene così. In Inghilterra deve dimostrare il suo curriculum e il suo pedigree". Queste parole, pronunciate ieri nel corso dell’Assemblea della Lega nazionale dilettanti dal candidato alla presidenza della Federcalcio Carlo Tavecchio e subito "ridimensionate" dallo stesso dirigente, che ha chiesto scusa per l’equivoco precisando che parlava di curriculum, hanno provocato reazione a catena sul web, con una protesta che è andata via via montando.
Da una parte sui social networl esplode l'ironia con tanto di fotomontaggi corrdati dall'hashtag #NoTavecchio, dall’altra la sinistra si è affrettata a chiedere all'attuale presidente della Lega nazionale dilettanti di fare un passo indietro. È soprattutto il Pd a chiedere al candidato di farsi da parte. "Tavecchio dovrebbe ritirarsi dopo le sue indegne dichiarazioni di ieri - sono le parole del piddino Roberto Morassut - se si vogliono ricoprire certi incarichi, che hanno anche un valore di rappresentanza nazionale e di relazione con il Mondo, bisogna saper interpretare con dignità la propria funzione. Le parole di Tavecchio sono gravi e non possono essere sminuite o delimitate dentro gli ambienti del calcio. Sono parole offensive che lo coinvolgono come espressione della classe dirigente italiana nel suo complesso. Non c’è alcuna invadenza della politica nel chiedere aTavecchio di rinunciare alla sua candidatura, perchè quando si vuole svolgere un ruolo di rappresentanza dell’Italia, in qualunque campo, bisogna rispettare la Costituzione e preservare il nostro onore e la nostra dignità". Anche Giovanna Melandri, ex responsabile governativa dello sport, prende le distanze: "La frasaccia di Tavecchio non onora lo sport e vanifica ogni sforzo per colpire razzismo. Fermatelo". Anche Davide Faraone, dal profilo Twitter, vorrebbe sbarrare la strada a Tavecchio alla presidenza della Figc: "Non può fare il presidente della Figc. Sono state svuotate le curve e sospese partite, per parole così. Non avrebbe credibilità". Per Cecile Kyenge, invece, quello di Tavecchio è il tipico "atteggiamento paternalistico nei confronti di chi si pensa inferiore e da civilizzare".
Chi cerca di mitigare è il presidente della Lega di serie B Andrea Abodi che, rispondendo ad alcuni tweet, ha parlato di "frase inaccettabile" che, però, "non fa di una persona un razzista". E fa notare: "La demagogia non è una buona medicina". Dello stesso avviso anche l'eurodeputata di Forza Italia Lara Comi secondo cui una certa sinistra "guarda la pagliuzza nell'occhio altrui e non vede la trave nel proprio". "Se si viene per questo crocifissi - continua l'esponente azzurra - è evidente che lo sport non potrà mai cambiare". E invita la politica a fare un passo indietro e lasciare alla Federcalcio la scelta dei propri dirigenti "senza pensare di pilotare dall’esterno l’esito".
Anche Daniela Santanchè accusa la sinistra di "voler usare ogni arma pur di ingerire in tutti i campi in cui si parla di nomine". "Il Pd - fa eco Lucio Malan - non ha perso occasione per sbandierare strumentalmente bandiere di antirazzismo quando di volontà razzista non c’è proprio nulla nelle parole di Tavecchio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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