CuneoÈ di color rosso rubino, come il Barolo delle migliori annate, il cartellone pubblicitario che divide le colline di Langa tra innocentisti e colpevolisti. Lo slogan incriminato svetta a caratteri cubitali nei luoghi più trafficati di Alba, la città del tartufo e del buon vino, ed è ormai sulla bocca di tutti: «Guida poco che devi bere», consiglio gentilmente offerto dall'Osteria agricola Casa Scaparone. Una campagna promozionale ardita, che ha suscitato perplessità e polemiche ma anche molti calici alzati in segno di approvazione. «Siamo nella patria del buon vino - spiegano i coniugi Alessandra e Battista Cornaglia, titolari dell'agriturismo e ideatori della pubblicità incriminata - ma ogni volta che ti avvicini a un tavolo di commensali con la carta di degustazione, cala il silenzio e ai clienti si spegne il sorriso. Non è possibile rinunciare a uno dei piaceri più belli della vita per paura di vedersi sequestrare l'auto solo per aver bevuto un bicchiere in una cena tra amici. Ribadiamo che a volte basta solo un calice di vino per finire nei guai». «E poi guardi - sottolinea Alessandra con un tono di voce pacato e suadente - chi veramente esagera nel bere, continua a farlo, incurante delle regole e dei divieti. Bisognerebbe piuttosto distinguere tra chi si ubriaca e chi beve in compagnia».
In molti però non hanno gradito la scritta provocatoria dell'osteria Scaparone, tanto che a poche ore di distanza dall'affissione dei manifesti, carabinieri e polizia municipale si sono presentati per chiedere spiegazioni e controllare le autorizzazioni. «È incredibile quanto sia scarso il senso di ironia tra certa gente. Siamo in un paese libero - prosegue Alessandra sempre più decisa a perorare la causa del guida meno e bevi di più - e, nei termini consentiti dalla legge, sulla pubblicità del mio locale posso scrivere cosa voglio».
Le forze dell'ordine ne hanno dovuto prendere atto, così come le psicologhe del Sert chiamate in causa da qualche genitore troppo apprensivo. «Siamo noi i primi a dire che bisogna bere con moderazione - proseguono i due ristoratori, che da qualche giorno hanno un gruppo di sostenitori anche su Facebook - ma il vino non deve essere paragonato ai superalcolici o ai cocktail che sono serviti in discoteca, è un toccasana per il corpo e per lo spirito, basta berlo nel modo giusto».
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