L’uomo diventerà immortale grazie a un robot. Sembra una contraddizione, ma così non è. L’ingegnere Martine Rothblatt ha realizzato una testa robotica capace di immagazzinare ricordi, pensieri, opinioni e sentimenti delle persone.
Tutti i dati del cervello vengono prelevati – come se si usasse una chiavetta usb – e trasportati su un computer così da creare una seconda mente, un alter ego che regalerà l'immortalità.
Il primo clone meccanico si chiama Bina-48, in onore della moglie defunta. Il rivoluzionario prototipo consiste proprio in una testa meccanizzata – che ricorda i tratti somatici della donna – dotata di parola, di un proprio intelletto e di una propria coscienza, tanto da riuscire a reggere una conversazione. Bina-48 è stato creato cinque anni fa da Hanson Robotic ed l’avatar digitale di Bina Aspen.
Il tutto viene reso possibile da una banca dati creata attraverso Mindware, un programma che copia e travasa nell’androide le modalità con le quali il cerebro umano organizza le informazioni, crea le emozioni e raggiunge la propria consapevolezza.
“Credo che clonare la mente sarà la più grande invenzione dell’umanità e le opportunità di mercato che offre sono infinite” dichiara Rothblatt a Bloomberg, spiegando come avere un gemello robotizzando possa facilitare anche la vita quotidianità:
“Così come tutti vogliono un telefono intelligente e un account sui social network, tutti vorranno un clone della propria mente. Tutto sarà più facile e avremo il dopo del tempo per fare qualsiasi cosa grazie al replicante”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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