Turismo sessuale: italiani in cima alla classifica

I nostri connazionali raggiungono il triste primato. L'allarme pedofilia delle associazioni a tutela dei minori

Turismo sessuale: italiani in cima alla classifica

Gli italiani sono in cima alla classifica dei "fruitori" di turismo sessuale nel mondo e gli operatori del settore non segnalano i casi come dovrebbero. L'allarme arriva dall'Ente bilaterale nazionale del turismo (Ebnt). Con 80mila persone, secondo Ecpat onlus - che si occupa di tutela dei minori da prostituzione, turismo sessuale e pedopornografia - i nostri connazionali hanno questo triste primato. Denuncia Alfredo Zini, presidente di Ebnt: gli imprenditori del settore "fanno ben poco e non denunciano", mentre il ministero del Turismo (accorpato ai Beni culturali) "ci rimbalza quando segnaliamo la necessità di agire per sensibilizzare e spingere alla denuncia".

È stata appena presentata l'ottava edizione dell'Osservatorio sulla legge 269/98 per la lotta allo sfruttamento sessuale dei minori nel turismo. Dai dati della settima, riferiti al 2014, emerge un calo "allarmante - continua Zini - degli operatori che segnalano, come dovrebbero, sul proprio materiale informativo e sul proprio sito che la pedofilia è un reato anche in vacanza". Lo scorso anno lo ha fatto solo il 2,2 per cento e con l'aumento dei turisti che prenotano on line vacanze fai da te "la situazione non può che peggiorare. È sempre più fuori controllo".

L'Ebnt, con l'Osservatorio nato nel 2009, è attivo per combattere il fenomeno. "Mettiamo a disposizione tutti i nostri dati - spiega la vicepresidente Lucia Anile - ma chiediamo al governo di fare qualcosa. Sia perché il reato venga segnalato dai tour operator senza lasciare alla buona volontà dei singoli il compito di farlo, sia perché l'on line venga regolamentato". Due terzi degli europei infatti prenotano solo vacanze su internet e quindi "è necessario che anche lì si agisca perché il fenomeno non sia taciuto. Per non fare finta di nulla - conclude Anile - perché sul web si creano vere e proprie reti e passaparola fra chi commette questi reati".

"Preoccupa la perdurante disattenzione degli operatori turistici per la lotta alla pedofilia legata ai viaggi - sottolinea Michela Vittoria Brambilla (Fi), ex ministro del Turismo e oggi presidente della commissione parlamentare per l'Infanzia e l'adolescenza -.

Solo pochi intermediari che organizzano viaggi all'estero inseriscono in maniera evidente nei materiali propagandistici, nei programmi, nei documenti di viaggio, nei propri cataloghi l'avvertenza obbligatoria: 'La legge italiana punisce con la reclusione i reati concernenti la prostituzione e la pornografia minorile, anche se commessi all'estero'". La deputata azzurra annuncia una proposta di legge per rendere più stringente l'obbligo di comunicazione e un'interrogazione al ministro delle Attività produttive sulle sanzioni inflitte finora.

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