Vacciniamoci contro i pregiudizi antiscientifici

Così il pensiero irrazionale ostacola il progresso scientifico, danneggia l'ambiente e minaccia le nostre vite

Vacciniamoci contro i pregiudizi antiscientifici

C'è qualcosa che lega la pubblicità dei biscotti alla cattiva moda degli italiani a non vaccinarsi. In questi mesi va per la maggiore l'idea che l'olio di palma, contenuto nella preparazione di molti biscotti, creme e merendine, faccia male. Alcune grandi case sono state talmente colpite da questa ondata irrazionale che ne hanno fatto uno strumento di marketing e si sono messe a pubblicizzare i propri prodotti con il nuovo marchietto: olio di palma free. Come se fosse un veleno. Anzi avvalorando la tesi, tutt'altro che provata, che faccia male. Esso, per la comunità scientifica, non ha alcuno dei difetti che gli attribuiscono. Sono cinquemila anni che si usa. Le sue proprietà sono ottime: non ha odori, ha una vita superiore ad altri grassi e costa meno. La sua produzione è ormai certificata, il consumo del suolo è inferiore a qualsiasi altra coltivazione succedanea e con un grado di utilizzo di pesticidi molto inferiore. A ciò si aggiunga che non ha alcun effetto nocivo sulla salute dei bambini. Negli anni '80 il movimento contro l'olio di palma iniziò negli States, alimentato dai produttori di olii locali. Ma la battaglia fallì davanti alle evidenze scientifiche e oggi il suo utilizzo è cresciuto proprio per le sue proprietà. La cosa si è spostata in Francia, più recentemente. Anche in questo caso il motore è stata la lobby dei produttori di grassi alternativi particolarmente forte in Francia: meglio mettere nei biscotti burro o olio di colza. I produttori francesi coltivano i propri interessi economici: sono assenti nella produzione di olio di palma. Ma anche lì sta fallendo.

In Italia, dove non si produce la palma ma dove non siamo neanche forti sui grassi alternativi (pensate un po': importiamo anche l'olio extravergine di olive), la campagna si basa, come troppo spesso avviene, solo su un pregiudizio antiscientifico. È lo stesso meccanismo micidiale e preistorico per il quale molte, troppe, famiglie italiane sono contrarie alla vaccinazione considerandola legata all'insorgere di altre patologie.

Un libro di un giornalista del New Yorker, Michael Specter, ci fornisce una risposta che varrebbe la pena leggere: Negazionismo. Sottotitolo: «Come il pensiero irrazionale ostacola il progresso scientifico, danneggia l'ambiente e minaccia le nostre vite». Specter scrive: «Se ci sentiamo raffreddati prendiamo l'Echinacea, la quale è stato clinicamente provato che fa nulla; ci preoccupiamo di morire in un incidente aereo, ma non abbiamo alcuna preoccupazione ad entrare in auto, o ad andare in bicicletta senza casco. Un gran numero di genitori rifiutano di vaccinare i propri figli; altri si oppongono a prodotti geneticamente modificati». Tutti pregiudizi antiscientifici molto pericolosi.

E poi però crediamo all'autore del recente documentario Waxxed, contro i vaccini, fatto da un ex medico, Andrew Wakefield, di cui proprio Specter nel suo seguitissimo blog racconta la storia con un fumetto che tutti dovrebbero leggere. «Molte erbe hanno grandi effetti medicinali - conclude in modo lapalissiano Specter - e quando ciò avviene divengono medicine, non cure alternative».

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