Un migrante è stato trovato morto sotto il cavalcavia di Ventimiglia. Presentava diverse ferite da taglio e si ritiene probabile l'ipotesi dell'omicidio, forse conseguente a una lite tra stranieri, ma le indagini sono in corso
Un migrante, probabilmente africano, è stato trovato cadavere, stamani, sotto il cavalcavia di Roverino, al confine italo francese di Ventimiglia, in provincia di Imperia. L’uomo sarebbe stato ucciso, visto che il corpo presentava diverse ferite da taglio. Sul posto sono presenti i carabinieri con il magistrato, il sostituto procuratore Luca scorza Azzarà. La zona è particolarmente frequentata da stranieri, nota per gli accampamenti di fortuna, dove molti di loro si appoggiano prima di tentare l’ingresso clandestino in Francia.
Il sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino ha promosso ronde notturne, dalle 20 alle 2 di notte, con agenti della polizia locale e di quella privata per affiancare le forze dell'ordine nella lotta al degrado provocato dai flussi migratori
Alcune decine di manifestanti italiani e francesi hanno raggiunto l'autostrada per inscenare una manifestazione di protesta contro il green pass
"Francia e Italia uniti per la libertà. No green pass", è uno degli slogan mostrati, stamattina, al valico autostradale dell'A10, a Ventimiglia, dove alcune decine di no pass italiani e francesi si sono dati appuntamento per manifestare contro il certificato verde, applicato con maggiore rigore proprio in Italia e in Francia. Gli attivisti hanno illustrato le proprie ragioni con i megafoni, intonando l'inno partigiano "Bella Ciao", ma anche quello francese e occitano. C'è pure chi si è presentato in bici sull'autostrada ed è stato fermato dalla polizia
Sulle note di "Bella Ciao" alcune decine di no green pass italiani e francesi hanno improvvisato una manifestazione di protesta, stamani, al valico autostradale dell'A10, a Ventimiglia. Successivamente hanno anche intonato l'inno francese (coi pugni alzati) e quello occitano. "Francia e Italia uniti per la libertà. No green pass", il grido dei manifestanti. "Sono una mamma - dichiara una manifestante - e sono qui perché non sopporto che le mie due bambine vadano in giro con la mascherine o si vaccinino. Basta con questa dittatura sanitaria. Dobbiamo svegliare la gente". La manifestazione si svolge in maniera pacifica, davanti a un nutrito presidio di forse dell'ordine
Un 40enne pachistano richiedente asilo in Italia si è arrampicato su una gru di oltre trenta metri a Sanremo, in segno di protesta contro la burocrazia italiana. Alla fine è stato convinto a scendere e i soccorsi lo hanno portato in ospedale
E' salito in cima a una gru di trenta metri, nel cantiere di un albergo, che si affaccia su piazza Cesare Battisti, nel pieno centro di Sanremo. Lui è un quarantenne pachistano richiedente asilo in Italia. All'origine della protesta ci sarebbe la burocrazia italiana. Forse la lentezza per ottenere lo status di rifugiato. Dopo essere stato convinto a scendere, in un intervento congiunto di vigili del fuoco, 118 e polizia, l'uomo ha, infatti, tirato fuori dallo zaino un plico di documenti per illustrare le proprie ragioni. E' stato comunque affidato alla centrale operativa del 118, che lo ha portato in ospedale per un controllo psichiatrico. Accertamenti sono in corso da parte della polizia.
Un quarantenne pachistano richiedente asilo in Italia è salito su una gru di oltre trenta metri, di fronte alla vecchia stazione di Sanremo, in segno di protesta, a quanto pare, contro la lentezza della burocrazia per ottenere il permesso di soggiorno in Italia. Vigili del fuoco, polizia e 118, sono stati costretti a bloccare la strada in entrambi i sensi di marcia per procedere alle operazioni di salvataggio. Alla fine, lo straniero è stato convinto a scendere. Una volta riportato in sicurezza, è stato affidato alle cure del servizio sanitario. Stava bene, ma sarà sottoposto a perizia psichiatrica.
Il titolare di un bar del centro di Sanremo, vicino al Teatro Ariston, è stato massacrato di botte da tre clienti che gli hanno staccato un occhio, dopo essere stati rimproverati per avere distrutto un bicchiere