Antonio Lodetti
Sè diplomata in canto e pianoforte al Conservatorio, ha frequentato scuole di jazz, ascoltato Billie Holiday e Carole King, Count Basie e Lucio Dalla. Nicky Nicolai riflette tutte le sue esperienze passate nel modo di cantare fremente e al tempo stesso controllato, nel piglio disincantato con cui affronta song di stile e origine diversa. Si diverte (perché, come ama dire: «il jazz è gioia di vivere») senza dimenticare il lato emozionale della canzone, come dimostrano i concerti danteprima della sua tournée estiva al Teatro Nuovo di Milano e allAuditorium di Roma con linseparabile Stefano Di Battista Jazz Quartet. Nicky Nicolai ha un repertorio variegato di ballate in cui si fondono il ritmo del jazz e il melodismo della canzone dautore, un pizzico di swing e un tocco di romanticismo. Sarà jazz? Non sarà jazz? Non è questo limportante; ormai Nicky fa parte di una lunga schiera dinterpreti al femminile che tagliano trasversalmente i vari generi. Così ai sapori jazzy di brani originali come Cosa eri per me e Avrei voluto unisce morbide riletture di classici come Una carezza in un pugno di Celentano o E se domani dellinimitabile Mina. Ben sostenuta dallo swingante quartetto di Di Battista (uno che di jazz se ne intende) la voce di Nicky trova (quasi) sempre latmosfera giusta tra motivi leggeri (il sanremese Che mistero è lamore) e altri più ispirati ed intensi (Sola, River).
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