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Il post sui social, la violazione dei domiciliari e l'arresto: altri guai per il trapper Baby Gang

Il trapper italomarocchino è finito nuovamente in carcere per avere violato le disposizioni del tribunale sui domiciliari

Il post sui social, la violazione dei domiciliari e l'arresto: altri guai per il rapper Baby Gang

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Il post sui social, la violazione dei domiciliari e l'arresto: altri guai per il rapper Baby Gang

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Il trapper Baby Gang è finito di nuovo dietro le sbarre. Nelle scorse ore la Corte di Appello di Milano ha disposto la custodia cautelare in carcere per Zaccaria Mouhib, 22 anni, noto sulla scena musicale con il nome di Baby Gang. Il giovane artista avrebbe violato i domiciliari condividendo sui suoi canali social foto e video. La notizia è stata data dallo staff del trapper, che ha pubblicato una nota ufficiale nelle storie del profilo Instagram di Baby Gang, dove è seguito da oltre due milioni di fan.

L'annuncio dello staff

"Hanno appena arrestato Baby, questa volta l'accusa è di aver violato i domiciliari postando sui social", hanno fatto sapere dal suo staff. "Peccato che questa pagina sia gestita dal suo team e non da lui personalmente e che tutti contenuti qui pubblicati siano stati girati in occasione dei permessi rilasciati dagli stessi giudici che oggi hanno ordinato il suo arresto", si legge ancora su Instagram. Poi l'accusa: "È tutto talmente assurdo che siamo costretti a pensare che si tratti di una scelta precisa quella di silenziare un artista scomodo in un momento di massima visibilità. Siamo già al lavoro per rimediare a questa ennesima ingiustizia".

I precedenti penali

Il rapper era stato già arrestato il 26 gennaio scorso. Il ventiduenne era stato sottoposto all'obbligo di dimora a Lecco a seguito della condanna a cinque anni e sei mesi per una sparatoria a Milano e a un'altra condanna di quattro anni e dieci mesi per una rapina. Dopo una nuova aggressione con arma da fuoco nei confronti di conoscente, però, i giudici del tribunale penale di Milano gli avevano imposto i domiciliari con l'obbligo del braccialetto elettronico.

Già a gennaio il tribunale lo aveva ritenuto "inaffidabile", parlando di un concreto "pericolo di reiterazione di fatti analoghi" e per questo il pm aveva ritenuto opportuno inasprire le misure cautelari. L'atteggiamento che Baby Gang avrebbe tenuto nelle ultime settimane, in concomitanza con l'uscita del suo nuovo album (che lo ha visto collaborare con artisti del calibro di Blanco, Lazza e Marracash), avrebbe così indotto i giudici a procedere con un nuovo arresto.

I motivi dell'arresto

Secondo la Procura Generale Baby Gang avrebbe violato le regole relative ai domiciliari. Nell'atto giudiziario si legge: "In particolare ha comunicato con un numero indeterminato di soggetti, pubblicando fotografie su Instagram, ove viene ritratto mentre impugna una pistola che punta verso l'obiettivo, ostentando il braccialetto elettronico". Una grave violazione che, secondo la Procura, potrebbe rappresentare un "pericolo concreto ed attuale di reiterazione di reati analoghi a quelli per cui il trapper è imputato". Motivazioni simili a quelle che lo avevano già fatto arrestare lo scorso gennaio.

La difesa del legale del rapper

A seguito dell'arresto e della diffusione delle motivazioni del tribunale, che hanno portato alla nuova incarcerazione, l'avvocato di Baby Gang - Niccolò Vecchioni - ha rilasciato una dichiarazione ufficiale. "La superficialità di questa motivazione lascia sbalorditi dal momento che l'account social del cantante è gestito dal suo manager ed il materiale pubblicato è stato realizzato in sessioni di lavoro che erano state autorizzate dalla stessa Corte di appello", ha fatto sapere il legale, come riporta il magazine Esse: "Un provvedimento sintomo di schizofrenia giudiziaria avverso il quale faremo appello al Tribunale del Riesame".

Ora il trapper è atteso in aula il 4 giugno per il processo di secondo grado legato alla sparatoria dello scorso gennaio.

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