Benessere

Brevi scoppi di rabbia aumentano il rischio di infarto e ictus, cosa dice lo studio

Uno studio della Columbia University, pubblicato sulla rivista Journal of the American Heart Association, evidenzia come bastino anche brevi scoppi d'ira per alterare il corretto funzionamento dei vasi sanguigni

Brevi scoppi di rabbia aumentano il rischio di infarto e ictus, cosa dice lo studio

Ascolta ora: "Brevi scoppi di rabbia aumentano il rischio di infarto e ictus, cosa dice lo studio"

Brevi scoppi di rabbia aumentano il rischio di infarto e ictus, cosa dice lo studio

00:00 / 00:00
100 %

Basterebbero pochi minuti di rabbia intensa per aumentare il rischio di infarto e/o di ictus. A dirlo è uno studio realizzato della Columbia University di New York pubblicato sulla rivista Journal of the American Heart Association (Jaha). Secondo i ricercatori brevi scatti d'ira sarebbero sufficienti a danneggiare temporaneamente i vasi sanguigni e la loro capacità di dilatarsi, cosa che può portare a conseguenze anche molto gravi.

"La rabbia è dannosa per la funzione dei vasi sanguigni. Compromette la funzione delle arterie, che è collegata al futuro rischio di infarto", ha dichiarato il dottor Daichi Shimbo, uno degli autori dello studio, come riportato dal portale www.heart.org. Shimbo è un cardiologo, oltre che co-direttore del centro per l'ipertensione presso il Columbia University Irving Medical Center di New York City. Ci sarebbero, fra l'altro, studi precedenti a questo che dimostrano come emozioni negative - rabbia, dolore - possano provocare ictus o infarto. Succede perché queste emozioni sono in grado di innescare delle modificazioni nel nostro corpo, modificazioni che possono portare all'insorgenza di eventi di natura cardiovascolare.

Cosa dice lo studio

Lo studio della Columbia University si è basato sull'osservazione di 280 giovani adulti, sani e senza malattie cardiovascolari. I soggetti selezionati no avevano storie di malattie cardiache in famiglia e non erano esposti a fattori di rischio. Ai partecipanti al gruppo di ricerca è stato quindi chiesto di rilassarsi per 30 minuti, e poi sottoporsi alla misurazione di frequenza cardiaca e pressione sanguigna. Non solo. I ricercatori hanno anche provveduto ad affettuare dei test per verificare le condizioni delle cellule endoteliali che compogono l'interno dei vasi sanguigni. Perché questo esame? La disfunzione endoteliale è una delle principali cause dell'indurimento delle arterie (aterosclerosi), condizione alla base di infarto e ictus.

Al termine di questa procedura, eseguita in una condizione di rilassamento, i partecipanti allo studio sono stati divisi in gruppi. Ad alcuni dei soggetti è stato chiesto di rievocare un ricordo che potesse suscitare un'emozione di rabbia per almeno 8 minuti. Ad altri, invece, è stato detto di fare lo stesso, cercando di richiamare però l'ansia. Altri ancora, invece, hanno dovuto leggere frasi che suscitavano tristezza. Il quarto gruppo, infine, è stato invitato a contare ad alta voce per mantenersi in una condizione emotivamente neutra.

Qual è stato il risultato? Le persone che avevano provato rabbia presentavano una ridotta capacità di dilatazione dei loro vasi sanguigni, addirittura più che dimezzata. I ricercatori hanno registrato un picco dopo 40 minuti da quando è partito l'esperimento. Dopo la funzione è tornata alla normalità. Sono bastati 8 minuti, ha sottolineato il dottor Shimbo, per alterare, pur temporaneamente, la funzione dei vasi sanguigni.

La rabbia influisce sull'apparato cardiovascolare

"Abbiamo dimostrato che se ti arrabbi una volta, ciò compromette la capacità di dilatazione dei vasi sanguigni", ha dichiarato il dottor Shimbo. "Ma cosa succede se ti arrabbi 10.000 volte nel corso della vita? Questo insulto cronico alle tue arterie alla fine può portare a danni permanenti. Questo è ciò che pensiamo stia succedendo.

Questo mi dice che forse la rabbia, l'ansia e la tristezza - ha concluso - sono diverse l'una dall'altra nel modo in cui influenzano il rischio cardiaco".

Commenti