Calcio

Ricorso della Juve: cosa si decide domani e quali possono essere le conseguenze. Ecco i tre scenari

Mercoledì il Collegio di Garanzia del Coni deciderà sull'ammissibilità del ricorso della Juventus ai 15 punti di penalizzazione. Esaminiamo la difesa bianconera, i possibili esiti, la tempistica della giornata e le conseguenze di questa giornata campale

Andrea Agnelli e Massimiliano Allegri in una foto del 2017
Andrea Agnelli e Massimiliano Allegri in una foto del 2017
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Il D-day della Vecchia Signora è finalmente arrivato: nella giornata di mercoledì 19 aprile, a meno di ritardi, si verrà a sapere se la Juventus potrà riprendersi i 15 punti guadagnati sul campo e tolti dalla sentenza della Procura federale. In una giornata che si annuncia campale, il Collegio di Garanzia del Coni discuterà il ricorso presentato dai legali della società torinese per il cosiddetto caso plusvalenze, ultimo grado di giudizio sportivo a disposizione. Visto che non si entrerà nel merito ma si parlerà solo di legittimità, non sono escluse sorprese o rinvii che potrebbero ingarbugliare ulteriormente una situazione già poco chiara. Esploriamo quindi la linea di difesa della Juventus ed i possibili esiti a breve e medio termine di questa sentenza.

La difesa della Juventus

Sul banco degli imputati nel Salone d’Onore del Coni di Roma non ci sarà solo la società ma anche i singoli dirigenti, dall’ex presidente Andrea Agnelli all’ex ds Fabio Paratici. Il club ha presentato un ricorso di cento pagine articolato in 9 punti che cercano di smontare una per una le varie motivazioni portate della Corte d’Appello, che aveva alzato la penalizzazione dai 9 punti chiesti dalla Procura agli attuali 15. La questione è molto complessa, ma si concentra su un punto chiave, la “violazione delle norme di diritto”, ovvero la competenza principale del Collegio, che è chiamato a decidere esclusivamente della legittimità delle decisioni prese dalla giustizia sportiva.

Juventus Agnelli Nedved

A sentire gli avvocati il processo non poteva essere riaperto visto che l’anno scorso la vicenda era già stata archiviata due volte. Specificamente, la Procura federale avrebbe usato un procedimento esistente per contestare reati diversi da quelli contenuti nel primo deferimento, un “trucco” per garantire una sentenza rapida. In realtà, gli avvocati affermano che la Juve non si è potuta difendere, visto che le operazioni incriminate sono state sostituite da un fumoso “sistema fraudolento”, cosa che avrebbe negato il contraddittorio della difesa. Un altro punto critico sarebbero poi le famose “lettere Covisoc”, secondo la difesa l’inizio dell’azione disciplinare, che sono state consegnate alla difesa solo dopo la sentenza del Tar. Questa, a loro dire, sarebbe una chiara “violazione del diritto di difesa”.

Fabio Paratici 2022

Meno convincente la terza punta del tridente, la mancata proporzionalità del -15 rispetto al reato e la mancanza di motivazioni chiare su come i giudici siano arrivati a questa decisione. Il tentativo è quello di appellarsi ad un altro principio legale, ovvero la “omessa o insufficiente motivazione circa un punto decisivo della controversia che abbia formato oggetto di disputa fra le parti". Gli esperti legali ritengono che questo ultimo punto potrebbe essere quello decisivo per arrivare, se non ad una cancellazione immediata, almeno ad una riduzione della sanzione. Negli ambienti legali circola una voce insistente che parla di questo come esito favorito ma, ovviamente, nessuno può sapere cosa succederà in camera di consiglio.

I tre possibili scenari

Visto che il Collegio di Garanzia non potrà entrare nel merito, sono possibili solo tre scenari, che potrebbero essere resi pubblici in tarda serata o, più probabilmente, nella giornata di giovedì. Il primo è quello favorito dalla Procura federale, ovvero il respingimento del ricorso o la dichiarazione di inammissibilità. Questo vorrebbe dire che il meno 15 in classifica sarebbe confermato e che l’unico modo di eliminarlo porterebbe la Juventus a rivolgersi alla giustizia ordinaria, in questo caso il Tar del Lazio e, successivamente il Consiglio di Stato. Come visto in passato, questi casi finiscono per creare una serie di complicazioni assurde, con implicazioni che potrebbero coinvolgere la stessa Federcalcio.

Allegri Sassuolo Juventus

Il secondo scenario è invece quello che la difesa della Juventus spera di ottenere: l’accoglimento del ricorso con il conseguente annullamento della penalizzazione. Anche questo che è forse il migliore esito per la società torinese non esclude che la Procura possa successivamente tornare alla carica, magari presentando un nuovo deferimento con nuove prove o un’accusa diversa. Il terzo risultato è invece quello più problematico per la regolarità del campionato: il Collegio di garanzia potrebbe rinviare il tutto al precedente grado di giudizio, dopo aver rilevato motivi ben precisi come violazione di norme, mancanza o insufficienza di motivazioni. Questo vorrebbe dire che la penalizzazione, almeno per il momento, verrebbe cancellata ma potrebbe essere imposta più avanti, dopo una nuova sentenza. La Juventus, quindi, salirebbe al terzo posto tra Lazio e Roma, spingendo le milanesi fuori dalla zona Champions, ma potrebbe scivolare di nuovo più avanti. Un vero e proprio incubo per gli amanti dello sport.

Le conseguenze sugli altri filoni

Anche se i media ed i tifosi della Juventus hanno dipinto la giornata di mercoledì come quella decisiva per la stagione bianconera, in realtà la società torinese è implicata in almeno due altri filoni d’inchiesta, uno in ambito italiano e uno in quello europeo. Il verdetto è collegato a triplo filo al procedimento che vede la Juve coinvolta dal caso stipendi e dai vari rapporti illeciti con vari procuratori. Le indagini, concluse da qualche giorno, potrebbero quindi portare ad un nuovo deferimento per la società e per alcuni dirigenti o ex dirigenti. Visto che uno dei principi della giustizia sportiva sarebbe quello di garantire decisioni in tempi rapidi, questo vorrebbe dire una serie di udienze e decisioni tutte nel mese di maggio, ovvero nel momento più critico della stagione in corso. Il tempo da qui al 4 giugno, quando il campionato di Serie A darà tutti i suoi verdetti, non è moltissimo e la prospettiva di una stagione sub judice sarebbe da evitare a tutti i costi, specialmente visto che in quel periodo si giocherà la partita sui diritti televisivi.

Aleksandar Ceferin Congresso UEFA Lisbona

Alcuni esperti hanno fatto circolare un’ipotesi fantasiosa: una revisione al ribasso della penalizzazione per il caso plusvalenze e un patteggiamento sulla questione stipendi consentirebbe alla Juventus di chiudere in tempi rapidi le varie questioni aperte, garantire un finale di stagione senza distrazioni e cristallizzare, nel bene o nel male, le conseguenze sul lato sportivo. La cosa, ovviamente, sarebbe un'ottima notizia per il sistema calcio e per gli investitori della Juventus ma, almeno al momento, sembra un’opzione abbastanza remota. D’altro canto rimarrebbe aperto un altro fronte altrettanto complicato, quello che coinvolgerebbe la Uefa, che ha preferito attendere i verdetti definitivi della giustizia sportiva italiana. Vista l’inimicizia tra la vecchia dirigenza ed i vertici del calcio europeo, la questione potrebbe complicarsi non poco, con squalifiche e penalizzazioni sia pecuniarie che sportive. Uno scenario che nessuno al momento vuole nemmeno considerare ma che potrebbe essere una coda velenosa di questa stagione decisamente disgraziata.

Come andrà la giornata

Il programma della giornata per la Juventus inizierà mercoledì alle 13 quando la Corte Sportiva d’appello della Figc deciderà sulla chiusura del primo anello della tribuna Sud dell’Allianz Stadium dopo i cori nei confronti di Romelu Lukaku in Coppa Italia. Starà alle Sezioni Unite decidere se questi tifosi bianconeri potranno entrare allo Stadium per la sfida di domenica contro il Napoli. Un’ora e mezza dopo, nel Salone d’Onore del Coni inizierà il processo chiave, quello che sarà condotto dal Collegio di Garanzia. I media potranno essere presenti ma senza poter trasmettere, in diretta o in differita, contenuti audio o video del dibattimento. Saremo quindi costretti ad affidarci alle dirette testuali o ai vari account Twitter di chi sarà in aula. Visto che si parla di questioni spinose, la faccenda sarà decisa dalle Sezioni Unite: in dettaglio ci sarà la presidente Gabrielle Palmieri Sandulli ed i vari presidenti delle sezioni Vito Branca, Attilio Zimatore, Massimo Zaccheo e Dante Alessio.

Salone d'Onore CONI

La difesa della Juve, guidata da Angelo Clarizia e Roberto Fabbricini, non avrà di fronte il procuratore federale Giuseppe Chinè ma il prefetto Ugo Taucer, capo della Procura Generale delllo Sport. Non si sa ancora se saranno presenti alcuni soggetti che si sono dichiarati parti lese in questo procedimento come, ad esempio, l’associazione dei consumatori Codacons. Il dibattimento non dovrebbe durare più di 3 ore, dopo le quali le Sezioni Unite entreranno in camera di consiglio. Normalmente le cose dovrebbero decidersi prima della serata ma, visto che le argomentazioni della difesa sono abbastanza complesse, potrebbero benissimo esserci ritardi.

La preoccupazione della Juventus è che la sentenza arrivi a poche ore dal ritorno di Europa League contro lo Sporting Lisbona ma, almeno per ora, nessuno può dire come andranno le cose.

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